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Come far crescere l’assistenza sanitaria integrativa

La prevenzione sanitaria è un tema di grande attualità ma sul piano dei comportamenti individuali non è ancora praticata come si dovrebbe. L’Indagine esplorativa sugli “Atteggiamenti verso la prevenzione sanitaria e la profilassi vaccinale in età adulta”, realizzata dall’Istituto G&G Associated di Roma per Pfizer Italia – e presentata oggi nella sede romana di Federmanager –mostra però una tendenza positiva da parte delle imprese che sempre più numerose si stanno dotando di forme di assistenza sanitaria integrativa.

LA PREVENZIONE SANITARIA PASSA PER LE IMPRESE
Per il 92 per cento dei dirigenti italiani over 50 la prevenzione sanitaria in azienda è fondamentale per sottrarsi alle patologie più invalidanti. Ma sono ancora pochi quelli che si sottopongono agli esami e agli screening preventivi.

Il dibattito sulla prevenzione sanitaria, introdotto da Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager, la federazione dei dirigenti industriali presieduta da Giorgio Ambrogioni, e da Stefano Cuzzilla, presidente del Fasi (il Fondo di assistenza sanitaria integrativa dei dirigenti industriali che dal 2011 offre gratuitamente ai suoi assistiti alcuni specifici pacchetti di prevenzione) ha messo in evidenza l’attualità e il rilevante spessore etico del tema della prevenzione sanitaria, che non trova però applicazione sul piano dei comportamenti individuali.

I DATI
La prevenzione sanitaria è per lo più intesa come igiene individuale riferita al proprio stile di vita. Il 72 per cento del campione ha dichiarato infatti di evitare stress, comportamenti a rischio come il fumo e l’alcool oppure di praticare sport e un’alimentazione sana (51%). Solamente il 35 per cento del campione effettua però visite specialistiche a scopo preventivo. Ancor peggio per i tumori: appena il 21 per cento.

ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA
Dallo studio emerge però una tendenza positiva da parte delle imprese che sempre più numerose si dotano di forme di assistenza sanitaria integrativa.
L’82 per cento dei manager riconosce che le imprese che offrono programmi di prevenzione sanitaria dimostrano attenzione nei confronti dei dipendenti. Per un dirigente su due questo determina un legame più stretto con la mission aziendale e migliora il clima di lavoro.

LA SOLUZIONE PER I DIRIGENTI
Considerato che l’investimento in prevenzione in Italia è il più basso nell’area OCSE (solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva contro una media del 2,9%) ed è ritenuto dai manager un’attività vantaggiosa per tutti perché fa risparmiare soldi alla collettività (è d’accordo il 67% del campione), si rendono dunque necessari i giusti incentivi.

I VANTAGGI DEI FONDI SANITARI INTEGRATIVI
Per molti dirigenti la soluzione potrebbe essere quella dei Fondi Sanitari Integrativi capaci di sostenere, meglio del Servizio Sanitario Nazionale, politiche attive di promozione della salute.
Come ha dimostrato il professor Micocci, per i Fondi sanitari integrativi il vantaggio di introdurre offerte di prevenzione, inclusa quella vaccinale, nell’offerta garantita ai propri assistiti, sta in una maggiore efficienza economica complessiva dell’operato: “Attraverso la prevenzione, che nel caso dei vaccini ha un costo piuttosto basso, si riduce l’entità dei rimborsi che il Fondo stesso è chiamato a erogare con assistenza e terapie”.



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