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Appunti per il rilancio dei Popolari italiani

L’Associazione Democrazia Cristiana, strumento di animazione prevalentemente culturale,
finalizzato a promuovere l’aggregazione e l’azione comune delle varie presenze e delle molte
sensibilità dell’impegno culturale, politico e sociale di matrice e provenienza cristiana, propone all’attenzione ed al dialogo impegnato fra tali sensibilità il presente documento, quale base e strumento di ricerca per una nuova assunzione di responsabilità.

L’iniziativa viene sollecitata con particolare forza dal multiforme dispiegarsi della crisi che
attraversa la società italiana, e dalle crescenti e spesso autorevolissime istanze che ne suggeriscono un affrontamento coraggioso e non tardivo: l’avvento del provvidenziale cambiamento rappresentato dal Pontificato di Papa Francesco, in particolare, che da una parte mette in luce la tiepidezza e l’estraneità dei cattolici nel confronto finora perseguito sul piano culturale e politico, dall’altra chiama, appunto, ad un rinnovato impegno per un generoso ed entusiastico movimento rinnovatore spinto fino ai confini di una vera e propria “rivoluzione”culturale, capace di cogliere nell’intimo lo stato attuale della società contemporanea e di offrire risposte affidabili alle sue urgenti domande.

L’iniziativa, ed il rinnovato cammino che essa vuol promuovere, intende rappresentare, in
altri termini, un momento di rivoluzione culturale di matrice cristiana, fondato sulla
attualizzazione della dottrina sociale della Chiesa, che va oltre la scarsa e scialba incidenza dello spirito e della cultura cristiana nell’elaborazione e nel confronto delle urgenze morali, economiche e sociali sperimentata nei tempi recenti ed attuali.
La memoria del passato – e la storia delle cose buone realizzate – non basta per introdursi
nei nuovi tempi con idee e proposte rinnovatrici, capaci di rapportarsi più correttamente e con maggiore efficacia con il mondo che preme, e di superare gli ostacoli e i freni in modo, con coscienza e con propositi rivoluzionari, per un salto deciso nei tempi nuovi che il momento storico (e la grande crisi che lo caratterizza) impongono alle nostre e alle nuove generazioni. Bisogna costruire il futuro quasi da zero e senza attardarsi nei ricordi puramente rievocatori e nostalgici.

Lo stato di crisi che il nostro Paese attraversa almeno da un quinquennio, e che si manifesta
con aspetti di crescente gravità relativamente ai fattori dello sviluppo economico e del degrado culturale e sociale, con un visibile calo della tenuta morale dei costumi, turba ormai con particolare forza la coscienza dei cattolici e imbarazza (e talvolta scandalizza) quella sensibilità che ancora vive e reagisce nella tradizione culturale e morale che ci rimane delle radici cristiane che hanno connotato la vita e la storia degli ultimi due secoli.

Verso questo stato di crisi si va imponendo la esigenza di uno scatto di forte e larga
opposizione che – nel caso nostro di laici cattolici reduci di una consolidata esperienza politica – è innanzitutto “opposizione di coscienza” per affermare e rilanciare un quadro positivo di valori umani e civili, incentrato sulla persona nella più ampia visione e concezione antropologica moderna e laica, aperta alle molteplici sensibilità spirituali e culturali di cui sono capaci i tempi che viviamo, rafforzato per noi credenti dal valore del messaggio religioso cristiano.

Sono, questi, tempi di necessaria valorizzazione ed esaltazione della presenza dell’uomo
come persona al centro del creato, protagonista del bene comune e di tutto l’insieme dei valori del vivere sociale. Fortemente confermata appare particolarmente, in questo tempo, la centralità della dottrina sociale della Chiesa e la grande riserva rappresentata dalla cultura e dalla pratica cristiana, e quindi la inevitabilità e imprescindibilità di un rinnovato impegno dei cattolici nella vita sociale e politica.

Siamo coscienti che in Italia può dischiudersi, in sintesi, una nuova fase dell’impegno
civile e politico dei cattolici, un rilancio vitale e innovatore dell’esperienza passata, degli
insegnamenti della Chiesa e della lunga stagione, seppure faticosa e a volte contraddittoria, della Democrazia Cristiana e dell’antico partito di Sturzo, De Gasperi e Moro.
Non riteniamo possibile né desiderabile, peraltro, riproporre, nello scenario attuale del nostro paese, alcun “partito unico dei cattolici”: pensiamo piuttosto a un soggetto politico, ma anche fortemente sociale e culturale, capace di attrarre in un afflato unitario coerente ed efficace la potenziale iniziativa migliore del laicato cattolico, e di ispirazione cattolica, dominato nel periodo storico recente da caratteristiche negative di episodicità e frammentazione.

Il nostro Paese ha bisogno di superare la lunga crisi attuale, che non è solo economica ma anche di riferimenti valoriali certificanti: l’ispirazione cristiana è tuttora generatrice di una cultura vitale che può e deve assumersi la missione di fondare affidabilmente una rinnovata speranza per una nuova solidarietà compiuta nella concretezza dei tempi che viviamo. Né mancano esperienze e persone numerose che testimoniano ogni giorno tale possibilità: a disposizione di esse vogliamo assicurare un progetto che garantisca consistenza organica e duratura di sviluppo. Un progetto fondato innanzitutto sulla valorizzazione piena della centralità della persona umana e della sua dignità materiale e spirituale, della famiglia che ne è la matrice, e dei susseguenti naturali ambiti delle relazionali comunitarie attraverso le quali si rende possibile una costruzione autentica del bene comune.

Estratto da un’analisi più ampia che si può leggere qui



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