Il Consiglio europeo si è riunito a Ypres (Belgio) per commemorare una delle principali battaglie della Prima Guerra Mondiale. Oltre a ciò è stata discussa una bozza delle conclusioni che saranno adottate il prossimo 26-27 giugno nella riunione formale del Consiglio europeo a Bruxelles. Ecco il testo, ma si tenga presente che nei prossimi giorni subirà varie modifiche.
Sulle questioni importanti ne segnaliamo tre che hanno valenza per l’Italia: accordi per l’energia; flussi migratori e controllo delle frontiere; crescita, competitività e lavoro.
Sull’energia l’Italia e la Germania non sono riuscite a far inserire, per ora, un esplicito riferimento alla realizzazione del gasdotto South Stream. La Commissione continua a tenere “congelato” il progetto anche a causa di irregolarità nell’esecuzione delle gare d’appalto in Bulgaria e in Serbia. In realtà, la vera questione è che il progetto non piace agli americani che vogliono punire la Russia in seguito alla crisi in Ucraina. Per ora il massimo che si è potuto scrivere è che “l’Ue s’impegna a negoziare con i partner internazionali per evitare l’interruzione delle forniture”. Ma il Commissario all’energia Günther Oettinger ha ripetuto che non si negozia con la Russia se quest’ultima non deciderà di “rispettare il diritto internazionale”. Quindi, se non “rilascia” la Crimea, niente negoziati. Se la posizione resta questa, possiamo scordarci di South Stream!
Sui flussi migratori per ora si leggono una serie di paragrafi retorici che richiamano la necessità di “intervenire all’origine” (Corno d’Africa e Africa sub-sahariana) con strumenti di assistenza che contrastino i flussi. Buona fortuna, visto che quei paesi sono in una situazione di tale instabilità che quest’obiettivo sarà certamente mancato. Per il resto si proclama un rafforzamento delle operazioni di contrasto e controllo alle frontiere europee. Di un piano di accoglienza comune tra i 28 paesi Ue non si legge nemmeno un rigo. Anzi, si ricordano le responsabilità dei singoli stati aderenti all’accordo Schengen per la libera circolazione delle persone. Tradotto, che l’Italia si arrangi!
Infine in materia di crescita, competitività e lavoro, si legge che mentre in alcune aree europee si riscontra una modesta crescita economica e dell’impiego, in altre aree europee si registra un livello di disoccupazione senza precedenti e inaccettabile. Si ripete anche la necessità per taluni stati di accelerare e approfondire il percorso delle riforme strutturali, del controllo del bilancio e delle spese sociali. Insomma l’austerità continua come prima!
Non c’è che dire. Con il testo che circola non sembra che l’Italia inizi il suo semestre di presidenza nel migliore dei modi.
Quanto alle nomine, nel testo non vi è alcun riferimento. Il valzer di nomi continua con i soliti Letta, D’Alema e Padoan. Tuttavia potrebbero esserci sorprese che saranno annunciate nella notte del 26-27 giugno. Qualcuno aggiunge ai nomi citati anche quello dell’attuale ministro Mogherini. Si vedrà.