In area Euro l’attuale settimana sarà caratterizzata dalla riunione della BCE di giovedì dove l’istituto centrale potrebbe implementare nuove misure espansive alla luce anche dei recenti dati sull’inflazione.
DOSSIER INFLAZIONE, PARDON DEFLAZIONE
Ieri l’inflazione tedesca di maggio è rallentata molto più delle attese (0,6% il dato armonizzato dall’1,1% di aprile e l’1% previsto dal consenso di Bloomberg), attestandosi al minimo da 4 anni, aumentando pertanto le pressioni sulla banca centrale. Alla luce di tale dato è lecito pensare che il dato sull’inflazione europea in pubblicazione questa mattina risulti anch’esso sotto consenso.
IL TACCUINO DEI TASSI
Ieri sul fronte tassi di mercato si è assistito ad un lieve rialzo per quelli tedeschi, probabilmente influenzati dal movimento marcato in tale direzione avvenuto negli Usa. Stabili invece quelli dei titoli periferici ad eccezione del Portogallo che ha visto un rialzo di 4pb penalizzato dalla decisione della Corte Costituzionale che vede alcune misure della finanziaria 2014 in contrasto con i principi di uguaglianza (ad esempio i tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici). Segnaliamo che nonostante l’andamento in lieve rialzo del tasso decennale tedesco, quello a 2 anni ieri ha toccato il minimo da oltre un anno, probabilmente su flussi in acquisto legati a timori di tasso negativo sui depositi presso la BCE.
LE PREVISIONI SULL’INTERVENTO DELLA BCE
Secondo Bloomberg 56 dei 58 economisti intervistati prevedono un taglio del tasso di riferimento giovedì. Secondo un articolo del quotidiano tedesco Faz, che cita fonti anonime vicine al piano, la BCE potrebbe offrire 40 Mld€ di finanziamenti a lungo termine alle banche condizionati all’impegno di estendere il credito alle pmi.
QUI STATI UNITI
Negli Usa ieri si è assistito ad un’elevata volatilità per i tassi di mercato in seguito alle varie pubblicazioni dell’indice ISM causato da errori statistici. In un primo momento il dato è risultato molto inferiore alle attese, poi successivamente è stato rivisto in netto rialzo ed infine al terzo tentativo di pubblicazione è stato confermato in miglioramento più o meno in linea con il consenso (massimo da 5 mesi). Altri dati macro pubblicati di recente sono stati i dati sui consumi delle famiglie ad aprile che, lo scorso venerdì sono risultati in inattesa contrazione. Venerdì ha deluso anche il dato finale sulla fiducia dei consumatori di maggio. Il tasso decennale ieri è salito oltre la soglia del 2,50% grazie anche al PMI cinese salito al massimo da 5 mesi a maggio. Oggi la giornata sarà meno ricca di dati macro importanti con gli ordinativi industriali di aprile come dato Usa più importante del giorno.