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Ecco la soluzione migliore per Scelta Civica. Parla Mariano Rabino

Leopoldiana, renziana o neutra? E ancora: pronta allo scioglimento o vicina al rilancio? Qual è la prospettiva di Scelta civica dopo il risultato delle europee?

Si anima il dibattito nel contenitore già montiano che, all’indomani del passo indietro del ministro Stefania Giannini e la reggenza di Renato Balduzzi, tenta di ritrovare unità di intenti ricorrendo alla base e alle primarie in vista dell’assemblea del 18 giugno, come dice a Formiche.net Mariano Rabino, deputato di Sc e già direttore piemontese della fondazione montezemoliana Italia Futura.

NUOVO CORSO
“Abbiamo chiesto, e lo ringraziamo vivamente, all’on. Renato Balduzzi, già ministro, di reggere le sorti di questo partito, e condurci ad individuare un percorso di rilancio”, evidenzia Rabino. Le ipotesi sul campo “in verità sono molteplici, per questo ci siamo affidati al suo equilibrio”.

OBIETTIVI
Si tratta di capire se dobbiamo chiudere l’esperienza di Sc, se rifondarla, o se utilizzarla come seme di un progetto più grande, almeno nelle intenzioni, nelle ambizioni, negli auspici. Queste le tematiche di cui stiamo discutendo”.

ITER
Balduzzi sta interpellando i parlamentari, i candidati alle ultime elezioni, oltre ai coordinatori regionali e provinciali: “Noi lo sosteniamo in questa fase di consultazioni, per comprendere cosa pensa il corpo elettorale e l’anima di questo piccolo partito che vuole tornare ad essere grande. Vedremo nei prossimi giorni cosa maturerà”.

DEBACLE EUROPEE
Un punto di partenza significativo saranno le percentuali raggranellate da Sc in occasione delle ultime consultazioni europee, che “senza dubbio non è stato un buon viatico” certifica Rabino. Ma è da perseguire la prospettiva di “lavorare per riunire le tante schegge che si muovono nel centro dinamico, popolare, riformista e liberale dello scacchiere politico italiano”. Il motivo? “Credo sia importante provare a lavorare per una soluzione unitaria e mi auguro che Sc promuova tale orizzonte”.

PROGETTO PASSERA
Secondo alcuni rumors non pochi sarebbero i montiani particolarmente attenti alle prossime mosse dell’ex ministro Corrado Passera. Rabino sottolinea che in questa fase “tutti sono attenti a tutto e personalmente sono molto interessato al suo progetto che reputo forte e mi auguro possa essere parte di un progetto più grande se e quando decideremo di fare della futura leadership un fatto contendibile”.

PRIMARIE
Oggi non servono papi stranieri, osserva Rabino per corroborare la sua tesi, “né capitani o salvatori della Patria, ma persone che senza rinunciare al proprio curriculum lo condividano all’interno del progetto ma mettendo in palio la leadership, facendola decidere dal popolo liberale, riformista e popolare”.

CON LA LEOPOLDA BLU?
Tutte indicazioni, quelle di Rabino, che conducono ad un intreccio valoriale – programmatico con l’iniziativa della Leopolda Blu. “Credo vi siano innumerevoli definizioni e non è un problema di nomi o sigle: ma stando ai fatti noi abbiamo bisogno di un esercito da chiamare a raccolta e da far auto organizzare”.

RENZIANI O LIBERALPOPOLARI?
Ma prima di allora sarà forse utile sciogliere un nodo primario: la nuova Sc sarà a trazione renziana o più indirizzata vero il nuovo rassemblement liberalpopolare che sta tentando di nascere anche grazie alla Leopolda blu? Secondo Rabino si tratta di un passaggio che dovrà essere deciso dalla base con una consultazione formale e aperta. “Quando parlo di base e dirigenti mi riferisco anche ai parlamentari mettendo in gioco le decisioni in un processo di rovesciamento della piramide come ribadisco da mesi”. Gli errori da non ripetere? “E’ mancata l’organizzazione territoriale che Sc ha deciso di non attivare già dai primi mesi post elettorali e dal momento dell’allontanamento di Monti in poi ci è mancata una guida riconosciuta”.

twitter@FDepalo 



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