L’equazione è piuttosto semplice e immediata. Se sei un assiduo frequentatore dei seggi elettorali, probabilmente lo sarai anche nel sostegno attivo ai candidati, attraverso il volontariato e le donazioni. Vale un po’ ovunque, a maggior ragione negli Stati Uniti, dove votare è un diritto, ma azionabile a scelta dell’interessato. In altre parole: per votare devi registrarti e chiedere la tessera elettorale, prima ancora di recarti al seggio (motivo per cui molti rinunciano da principio).
Il Pew Research Center ha fatto due conti e ha messo in grafica l’equazione tra percentuale dei votanti in funzione dell’orientamento politico, e potenziale di donazione alla politica. Il risultato – esemplificato nel grafico qui sotto – rivela molte informazioni interessanti.
Primo: la regola generale è che l’attivismo politico segue un andamento a U. Cioè più sei estremista (per un verso o per l’altro) più sarai politicamente attivo. I moderati invece si impegnano meno.
Secondo: colpisce il rapporto inverso tra liberali e conservatori estremi. I primi votano meno dei secondi, ma sono più propensi a donare (31% contro 26%). Proporzione che però si altera se si considerano anche i “moderatamente” liberali o conservatori. I primi votano infatti meno (43% contro 56%) e donano meno (12% contro 15%) dei secondi).
Terzo: infine, anche se votano in numero sufficiente (39%) i “mixed”, cioè la categoria che comprende indecisi o coloro che danno il voto in base ai programmi, sono anche quelli che donano meno, appena il 5% di loro lo fa.