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Dove e perché l’Onu utilizzerà i droni di Finmeccanica

Dopo essere stati impiegati con successo in Congo, i droni Falco, prodotti in Italia da SelexES del gruppo Finmeccanica, potrebbero sostenere le operazioni di pace dell’Onu anche nella Repubblica Centroafricana, nel Mali e nel Sud Sudan.

A darne notizia è stato il capo del Dipartimento del peace-keeping delle Nazioni Unite, Hervé Ladsous, che – riporta Milano Finanza – ha ufficializzato che anche la missione dei caschi blu in Mali (Minusma) verrà presto rinforzata con i velivoli senza pilota.

Si tratta di droni disarmati da sorveglianza, da affiancare agli elicotteri olandesi e francesi.

LE CARATTERISTICHE

I droni Falco – spiega Analisi Difesa – possono essere pilotati in modalità manuale o automatica, incluse le funzioni di decollo e atterraggio. Il terminale dati a terra garantisce un collegamento protetto e resistente a contromisure elettroniche su un raggio di oltre 200 Km tra la stazione di controllo (Ground Control Station) e il velivolo.

Falco può operare 24 ore su 24 in qualsiasi condizione meteo per attività di pattugliamento e sorveglianza. Ha un’apertura alare di 7,20 metri e vola alla velocità massima di 60 metri al secondo fino a 5000 metri di altezza. Il sistema è dotato di catapulta di lancio, radar Aesa e torrette elettro-ottiche. Il drone è inoltre in grado di trasmettere video e immagini all’infrarosso in tempo reale.

CIFRE E UTILIZZO

A gestire gli Unmanned Aircraft Systems italiani, prosegue il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi, sarà una società privata che si occuperà di curare anche la manutenzione e l’elaborazione delle immagini raccolte. Secondo gli analisti di Banca Akros, le Nazioni Unite potrebbero dotarsi di almeno quattro droni, lo stesso numero di quelli utilizzati nella missione Minusma in Congo, per un accordo del valore di circa 50 milioni di euro.



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