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Ecco i veri effetti della politica renziana nella pubblica amministrazione

Riceviamo e pubblichiamo

A distanza di 6 giorni, siamo ancora in attesa dei testi del decreto legge e della legge delega sulla P.A.

Poche cose abbiamo capito.

La prima cosa: Renzi fa fare alla “madonnina” gli atti d’immagine, come il ricongiungimento familiare dei bambini adottivi. Renzi, invece, fa fare il “lavoro sporco” alla Madia: la rottamazione dei “vecchietti della P.A.”: 80.000-150.000 persone (dirigenti e non) mandati a casa, o in pensionamento anticipato (rispetto alle regole contrattuali e pensionistiche attuali) o mediante altri 3 strumenti: la non assegnazione degli incarichi dirigenziali,  la retrocessione della funzione ovvero il part-time quinquennale.

Che logica sta alla base di tutto cio? Risparmi di spesa? Ufficialmente i risparmi, ma la verità è un’altra.

La seconda cosa: una riforma “seria e strutturata “ della P.A. non può essere fatta per decreto legge, come Renzi ha deciso. Qui, invece, si rottamano in un solo colpo (1°Agosto) il 50% dei sindacalisti ( e, pochi italiani, per questo piangeranno…) ma anche e soprattutto figure dirigenziali che avrebbero avuto diritto ad altri anni di attività piena, prima del pensionamento. Per i magistrati (casta protetta) si è rinviato il tutto a fine 2015; per gli altri, la mannaia scatta subito. Effetti? Per esempio, se ne andranno a casa circa 750 primari (direttori di unità operativa complessa), con conseguenze disastrose sulla vita dei reparti ospedalieri. Perche’? Indipendentemente dalla bravura di chi è cacciato, i tempi per la loro sostituzione saranno lunghi….e un reparto senza un primario “vero” ha pesanti problemi gestionali.

Una terza cosa abbiamo capito: con la scusa della rottamazione e dei presunti risparmi, la “gestione Renzi” allungherà le mani della politica su una quantità enorme di posti dirigenziali. Il 30% dei dirigenti apicali potranno essere scelti con uno spoil system (oggi la percentuale non supera il 10%), inclusi quei primari di cui si parlava sopra. Ai quali si aggiungeranno centinaia di dirigenti comunali, provinciali, ministeriali…. Questa è la P.A. che Renzi vuole: una P.A. di “benedetti dalla politica renziana”, ossia di soggetti genuflessi, adoranti, silenziosi.

E’ questa la democrazia renziana? Quella che caccia i vecchi, che mobilizza i rompiscatole, che stravolge l’organizzazione di strutture delicate come quelle sanitarie? Ma, scusate, l’organizzazione della sanità non è di competenza regionale? Se lo è, Maroni, Zaia & Co se ne staranno zitti od impugneranno le leggi di riforma?

Noi, intanto, stiamo ad osservare. Valuteremo i testi pubblicati nella Gazzetta Ufficiale; valuteremo i comportamenti in Parlamento e poi agiremo.

Stefano Biasioli

Segretario Generale CONFEDIR



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