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Gli italiani e le buone pratiche nella gestione dei rifiuti

differenziata

La priorità resta il lavoro. Ma superato l’assillo della disoccupazione gli italiani rivolgono la loro attenzione all’ambiente. Tra i temi ambientali è la minaccia dei rifiuti ad incombere sulla maggior parte dei cittadini che rispondono così all’allarme informandosi sulle pratiche di riciclaggio e rendendosi disponibili alla raccolta differenziata.

Sono questi alcuni dei risultati emersi dall’indagine “Gli italiani ed il riciclo dei rifiuti”, condotta dall’istituto Lorien Consulting per Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati e Legambiente, presentata nell’ambito della seconda giornata della prima conferenza nazionale “Forum Rifiuti: dalle emergenze alle opportunità”, organizzata a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con la partnership del COOU, Consorzio obbligatorio oli usati.

IL CAMPIONE
Lo studio ha coinvolto 800 italiani rappresentativi della popolazione maggiorenne nazionale, un campione stratificato per sesso, età ed area geografica, e 17 opinion leader – in rappresentanza qualificata di media, soggetti intermedi, aziende, istituzioni e politica- che hanno risposto anche su temi più articolati ed approfonditi.

LE PREOCCUPAZIONI DEGLI ITALIANI

Nella scala delle preoccupazioni degli italiani sale sempre più in alto il tema del lavoro che dal 2011 al 2014 è passato a coinvolgere dal 93 al 96% dei cittadini. Subito dopo viene il tema dell’inquinamento e dell’ambiente: argomento che preoccupava il 45% degli italiani nel 2011 e coinvolge ora il 56% degli intervistati (stessa percentuale di italiani preoccupati per la sanità pubblica), percentuale che sale al 65% nel caso degli opinion leader. Molto sentito per 40% degli italiani (erano il 27% 3 anni fa), è il tema dello spreco delle risorse mentre l’approvvigionamento energetico riguarda il 26% del campione (29% tra gli opinion leader).

LA SCALA DEI TIMORI AMBIENTALI
Relativamente all’ambiente a destare maggiore preoccupazione è il problema dei rifiuti, sentito come prioritario dal 72% del campione. A riguardo i cittadini nutrono forti aspettative verso le istituzioni ma soprattutto verso il comportamento dei cittadini stessi.

INFORMAZIONE E AMBIENTE
Tra i temi ambientali sui quali gli italiani sono più informati vi è in testa quello della raccolta differenziata dei rifiuti domestici (78%, 41% tra gli OL), seguito dal risparmio sui consumi domestici d’acqua e energia (52%, 47 tra gli OL), dal riciclo dei rifiuti (51%, 65% tra gli OL), dalla gestione dei rifiuti speciali (farmaci e pile), che riguarda il 47% e la gestione dei rifiuti pericolosi (oli usati, batterie…) per il 39% degli intervistati (47% tra gli OL).

DIFFERNZIAMOCI
Alla buona informazione segueno i comportamenti personali: l’85% degli intervistati separa i rifiuti domestici e fa la raccolta differenziata di vetro, carta e plastica. Il 79% consegna negli appositi contenitori pile, batterie, e farmaci (rifiuti speciali), il 78% separa i rifiuti domestici per umido/organico (alimenti), mentre il 66% affida i rifiuti pericolosi della propria auto a un professionista (oli lubrificanti, batterie al piombo).
Tra i cittadini che fanno la differenziata, il 64% pensa che i materiali differenziati siano avviati al riciclo, il 15% pensa che tutto finisca comunque in discarica, il 7% pensa che finisca tutto nell’inceneritore e il 14% non sa.
Il 40% dei cittadini intervistati che dichiara di non fare la raccolta differenziata, invece, motiva la scelta con la difficoltà di reperire cassonetti vicino casa (67%), perché è inutile e va tutto in discarica (20%), non interessa (13%), non sa (13%), non ha tempo (7%).

DOVE E COME

La raccolta differenziata avviene prevalentemente per raccolta stradale (63%),mentre per il 32% viene realizzata la raccolta porta a porta. Tra i due sistemi, quello su strada sembra avere un maggior vantaggio ambientale (48%) mentre quella porta a porta un maggior vantaggio economico.
Il 77% degli intervistati dichiara la presenza di isole ecologiche nel proprio comune mentre il 59% dichiara di utilizzarle.

COSA MANCA
“E’ importante quanto emerge dalla ricerca, ovvero che i cittadini sono in gran parte ben disposti e informati sul tema – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Quello che invece continua a mancare sono le politiche nazionali in grado di mettere tutto ciò a sistema e rendere organiche ed efficaci le pratiche virtuose già esistenti in tema di gestione dei rifiuti” .


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