Air Force, Navy e Marines Corp hanno bloccato tutti i voli sperimentali degli F-35, dopo che un incendio ha colpito un F-35A lunedì mattina, durante la fase di decollo alla Eglin Air Force, in Florida.
Inizialmente erano stati soltanto quelli della base di Eglin ad essere bloccati negli hangar, ma successivamente, giovedì, è stata diffusa la nota che tutti i principali comandi (Air Force Education and Training Command, Air Combat Command e Air Force Materiel Command) hanno preso la decisione di fermare i velivoli dei modelli “A”.
«Una misura precauzionale» l’ha definita in un comunicato il portavoce dell’Air Force, il maggiore Natasha Waggoner, ricordando la necessità di tutelare l’incolumità del proprio personale – per altro tutti piloti esperti, utilizzati per collaudare il progetto del Joint Strike Fighter. Successivamente, per precauzione, ad Eglin e alla Patuxent Naval Air, in Maryland, hanno deciso di lasciare a terra anche tutti gli F-35B.
La base di Eglin, a pochi chilometri da Valparaiso nella contea di Okaloosa, dove la Florida nord-occidentale incontra l’Alabama, è la patria degli F-35. Qui vengono testati tutti i modelli (“A”, “B” e “C”) sia per i reparti americani, sia per quelli dei paesi stranieri. Tra questi c’è ovviamente l’Italia, che come paese NATO ha la necessità di adeguarsi alle ultime tecnologie militari, ma che ha stoppato il programma in attesa della stesura del “Libro Bianco per la Difesa” (stando agli ultimi passaggi politici ne dovrebbe prendere circa 60 del modello “A”, quello incendiato, e 30 del “B”). Ad oggi, comunque, sono operativi soltanto i “lotti” 6 e 7 del programma; il primo dei tre aerei materialmente ordinati (“Lotto 6”) dovrebbe uscire dagli impianti di Cameri, in Piemonte, nel 2015 e sarà proprio un F-35A, operativo per il 2016.
L’incidente a Eglin è avvenuto lunedì mattina alle 9:15. Un istruttore stava decollando, quando si è accorto che qualcosa stava andando a fuoco nella zona poppiera del jet. A quel punto il pilota è riuscito a spegnere il motore e ad uscire in sicurezza dal velivolo: i soccorsi hanno poi spento le fiamme.
Sul danno e sul numero di coda dell’aereo, non sono state rilasciate informazioni, tuttavia secondo siti della Difesa, sarebbe da attribuire a problemi al motore Pratt & Whitney; ma è presto per arrivare a conclusioni. Il caso è subito finito in mano degli investigatori del Safety Investigation (SIB) and Accident Investigation boards (AIB).
Non è il primo dei problemi: lo scorso febbraio era stato necessario intervenire sul motore della variante per il corpo dei Marines (F-35B), dato che da monitoraggi si era arrivati a capire che una lama veniva incrinata dal calore sviluppato.
Il programma JSF che ha incaricato la Lockheed Martin degli F-35, è il più economicamente oneroso della storia del Pentagono: i caccia multiruolo di 5° generazione, hanno un costo unitario che si aggira intorno ai cento milioni di dollari (dipende dal modello).