Pubblichiamo un articolo di AffarInternazionali
Tre giorni per approfondire i temi della sicurezza dal particolare punto di vista degli stati dell’Europa centrale. Questo è quanto stato fatto a Bratislava, nel corso della nona edizione annuale di Globsec, l’equivalente della Munich Security Conference, quella che una volta veniva chiamata la Wehrkunde.
Motore della conferenza è il V4, il Gruppo di Visegrad, formato da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, costituitosi nel 1991 (allora erano in tre, prima della separazione consensuale tra Slovacchia e Repubblica Ceca), allo scopo di favorire una rapida integrazione nell’Unione europea (Ue).
CRISI UCRAINA
Il tema principale è stato correlato alla crisi in Ucraina. Durante la tavola rotonda dei quattro Primi ministri del gruppo dei V4, tenutasi il 15 maggio, sono emerse con straordinaria chiarezza posizioni non facilmente compatibili e che hanno il potenziale di influire direttamente sui futuri sviluppi.
SICUREZZA ENERGETICA
Un tema ampiamente discusso è stato quello della sicurezza energetica, con un’approfondita analisi su quanto finora fatto per un’integrazione delle infrastrutture in Europa centrale, sia per le reti di distribuzione dell’energia elettrica, sia per i flussi del gas, che oggi, grazie a una serie d’interventi tecnici mirati, è possibile invertire, per fronteggiare specifiche situazioni e limitare la dipendenza diretta su base bilaterale dei singoli paesi europei: già oggi, grazie a questi sviluppi, è possibile fornire a Kiev almeno una parte di quanto necessario alla sopravvivenza fisica.
SISTEMA DI DIFESA ANTIMISSILE
Ad arricchire l’agenda, anche due dibattiti ristretti. Il primo si è concentrato sulle prospettive del sistema di difesa antimissile che al momento non appaiono così chiare come quando venne lanciata l’iniziativa del ‘phased approach’ e che vede invece la Polonia sulla via di approvvigionare un sistema sotto controllo nazionale, scatenando una vivace competizione tra Raytheon e Lockheed Martin, Lm.
Il secondo dibattito ristretto ha volto lo sguardo al rapporto Serbia e Kosovo. Dopo i trionfalismi di un anno fa quando la Baronessa Ashton si vantava per l’accordo siglato da Belgrado e Priština per la normalizzazione della situazione e la salvaguardia della comunità serba in Kosovo, si deve purtroppo constatare che le ambiguità del testo si sono rivelate ben lungi dall’essere costruttive e che i negoziati per l’implementazione sembrano irrimediabilmente bloccati.
LE CONCLUSIONI
In conclusione, Globsec 14 ha rappresentato un incontro di grande interesse, su tematiche di vibrante attualità e di straordinaria importanza per il futuro degli equilibri europei. Peccato che l’Italia, concentrata sui problemi di politica interna, al più con uno sguardo distratto su quanto sta avvenendo in Libia, sia stata poco presente. Impareremo mai a guardare al di là del nostro limitato, e spesso irrilevante, orizzonte nazionale?
Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, è vicepresidente dello IAI