Il grande pasticcio che si sta consumando sulle riforme volute dal governo Renzi-Boschi sta assumendo contorni grotteschi, dimostrando che questo esecutivo sta raggiungendo punti di elevata mediocrità, incapace persino dell’ordinaria amministrazione. Figurarsi se riuscirà mai ad attuare un piano di riforme, coerente e organico. La questione immunità da estendere ai futuri senatori nominati, tra cui sindaci e consiglieri regionali, ha il sapore della beffa. In sostanza, si riforma non per migliorare il funzionamento delle istituzioni, ma, nella patologica concitazione pseudo-innovatrice, si esaminano leggi farlocche, confuse, contraddittorie, che se approvate renderanno ancor più macchinoso il processo legislativo. E’ la prova palese che il potere costituito non sarà mai potere costituente, trovandosi il primo in un macroscopico e gigantesco conflitto di interessi.Lo scaricabarile seguito alla ipotesi di immunità estesa al senato dei nominati e non degli eletti ha risvolti gravi e ridicoli.Si potrebbe parlare di guerriglia vera e propria nel PD. Gruppi parlamentari in opposizione al governo, dirigenza del partito, a favore del governo in massima parte e in contrasto coi grupopi parlamentari, cioè un tutti contro tutti, senza un filo di diplomazia. E meno male che si sta parlando di chi ogni giorno ammorba con parole come cambiamento, nuovo, riforme. Per favore basta! Da quando il governo in carica si è insediato si sono sentiti solo spot, slogan, profluvio di dichiarazioni e annunci. Il resto è noto a tutti. Il Paese si trova dove Enrico Letta lo aveva lasciato, anzi, se allora qualche passo si stava facendo adesso tutto è palude. Non esiste una politica estera, una politica universitaria e scolastica, una politica della sanità pubblica e privata, una politica dei beni culturali e si potrebbe continuare all’infinito. Questo governo vive di sprazzi, di frammenti, di scelte emotive, al momento. Manca la sintesi per avere l’esatta percezione della strategia di governo dell’Italia. A questo punto visto come si sta avvitando la situazione, sarebbe opportuno un atto di autorità e di coraggio: Napolitano sciolga le Camere, indica nuove elezioni con la legge venuta fuori dalla Corte Costituzionale e appena eletto il nuovo Parlamento dia le dimissioni. Sarebbe un momento di grande chiarezza e trasparenza. Far galleggiare il Paese con un Parlamento, sia pure di recente eletto, ma nella sostanza illegittimo, è un delitto contro il popolo italiano. Troppi misfatti sono stati compiuti dal novembre 2011 ad oggi: dalle forzate dimissioni di Berlusconi ai capi del governo non eletti. Adesso basta, gli italiani sono stanchi di fare sacrifici e pagare ogni giorno di tasca propria. Si cambi davvero: l’unica strada è lo scioglimento delle Camere e nuove elezioni.
Il potere costituito non sarà mai costituente
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