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Ilva, tutti i passi in avanti secondo Ronchi

Per Edo Ronchi, da un anno sub-commissario, l’Ilva di Taranto è un’azienda in via di risanamento ambientale.
È quanto emerge da un dossier presentato oggi che fa il punto sulla qualità dell’aria rilevata dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale pugliese e analizza le cose fatte e quanto c’è ancora da fare.

EMERGENZA PASSATA

Secondo il sub-commissario del polo siderurgico, il cui mandato è scaduto il 4 giugno, l’emergenza è alle spalle. Finora “sono state attuate tutte le prescrizioni dell’Aia del 2011 tranne cinque, 55 prescrizioni su 98 di quelle dell’Aia 2013 e una su 16 di quelle del piano 2014”. Dunque “la qualità dell’aria a Taranto è buona, in particolare per le polveri sottili i dati sono fra i migliori delle città italiane, e il benzo(a)pirene si è ridotto di 10 volte arrivando a 0,18 nanogrammi/ m3 (l’obiettivo di qualità di legge è 1)”.

LE RISORSE CHE MANCANO

Tuttavia per completare gli interventi (clicca qui per vedere il documento con le misure adottate), rispettare le scadenza previste dal piano ambientale approvato qualche settimana fa dal governo, e per contribuire ad affrontare la crisi dell’Ilva – ha però rivendicato Ronchi durante la conferenza stampa – “servono 800 milioni di euro entro il giugno 2015”.

IL FUTURO DELLO STABILIMENTO

Nello specifico, una disponibilità finanziaria effettiva per il prossimo anno di commissariamento di almeno 550 milioni per il 2014 e di altri 250 milioni fino a giugno 2015.

Per quanto concerne il futuro dello stabilimento – conclude Ronchi – si è entrati in una fase nuova.

(PERCHE’ RENZI E GUIDI HANNO SOSTITUITO BONDI CON GNUDI)



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