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Chi sono i giovani destri che lavorano per una Leopolda Blu

Chi sono i giovani destri che stanno contribuendo ad alimentare la Leopolda di centrodestra?

All’indomani del risultato alle elezioni europee ecco prendere forma la consapevolezza che il centrodestra italiano va riformato. Troppo forte la delusione per un mondo che si è disgregato e che, gioco forza, andrà ripensato.

SVEGLIAILCDX
Dopo l’appello del direttore di Lorenzo Castellani, lanciato su Formiche.net, ad oggi il nome provvisorio è #svegliailcdx, un hashtag che sta già registrando un buon fermento sui sociale network. L’auspicio dei promotori, che hanno lanciato un appello on line, è dare la scossa a una fetta di elettorato che ha compreso come i contenitori che fanno riferimento all’universo dei moderati-liberal-conservatori necessitano di una ristrutturazione completa. E che non sarà sufficiente un semplice restyling ma occorrerà una vera e propria inversione di marcia. Tra i giovani militanti di destra che stanno alimentando il manifesto appello Un Contratto per il Centrodestra e per una Leopolda Blu ci sono fra gli altri Giovanni Basini di FareFuturo, Matteo Zanellato del Centro Studi Europa e Valerio Lamorte di Assodestra (menzionato in questo articolo sul Tempo che ha rilanciato la proposta di Formiche.net per una Leopolda Blu)

PERCHE’ LEO-DESTRA?
“La Leo-destra parli con i giovani dell‘Alde e del Ppe – dice a Formiche.net Matteo Zanellato, portavoce del Centro Studi Europa – ma con la prerogativa che sia un’iniziativa di respiro europeo”. Quindi porte chiuse a chi, come il leghista Salvini, propone l’uscita dall’euro e dalla famiglia europea. “Bene la Leo-destra a cui prenderò parte con il gruppo veneto con cui collaboro da anni ma guardo anche con interesse all’assemblea romana del prossimo 28 giugno promossa da Gianfranco Fini. Mi auguro che non siano eventi chiusi o di piccolo cabotaggio, ma aperti e condivisi il più possibile. Ben venga tutto ciò che si muove dal Ncd a Scelta Europea: attovagliamci tutti intorno ad un tavolo e parliamo di come intendiamo costruire il contenitore non socialista del prossimo ventennio”.

EUROAPPELLO
E lancia l’appello per una base contenutistica comune che non comporti svarioni o piroette ideologiche. “Siamo europeisti, sogniamo un’Europa dall’Atlantico agli Urali, per cui non credo si potrà dialogare con chi urla l’uscita dall’Ue. E ancora, partecipazione, rete attiva e disponibilità a mettersi in discussione, nella consapevolezza che serve distaccarsi dai vecchi potentati passati. E magari riservare a qualche leader di ieri la poltrona di grande saggio, purché non sia in prima linea”.

PRIMARIE E VOLTI NUOVI
“L’abbiamo definita Leopolda per una motivazione meramente comunicativa – dice a Formiche.net Giovanni Basini, portavoce della Fondazione Fare Futuro guidata dall’ex ministro Adolfo Urso – si tratta di un nome evocativo”. In secondo luogo, aggiunge Basini, il nome “ci serve come termine di paragone, non si può negare che quell’operazione ha permesso al Pd di svecchiarsi: certamente non un’iniziativa negativa, tutt’altro”. L’evento in programma a Milano i primi di ottobre, dunque, pur partendo idealmente da “quella” stazione sarà battezzato in modo diverso.

COME LA LEOPOLDA
Secondo Basini era imprescindibile lanciare un sasso nello stagno “e oggi che qualche onda si è sollevata, ci auguriamo che il tutto possa proseguire”. Se ci sarà una rottamazione? Basini contesta la terminologia: “Da conservatori, e nella consapevolezza che il nostro Paese non può continuamente oscillare tra gerontocrazia e gerontofilia da un lato e rottamazione a prescindere dal merito dall’altro, non auspichiamo alcuna ‘rottamazione’ di persone. Pensiamo piuttosto all’avvio di un processo naturale ad ogni livello in cui gli esponenti di ieri non scompaiano ma siano consegnati (solo) al ruolo di padri nobili. Come gli ex presidenti USA”.


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