Circa settecentomila euro a Fratelli d’Italia, mittente Forza Italia. Il giorno dopo della firma sui bilanci da parte della nea tesoriera di Fi, la senatrice Maria Rosaria Rossi, spunta la notizia che la formazione di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa ha incassato una “cedola” da Arcore: con l’agitazione di militanti ed ex simpatizzanti che in rete fanno sentire tutta la loro protesta.
CONTRIBUTI
Non solo debiti da cento milioni di euro che Forza Italia ha sul groppone (garantiti come sempre da Silvio Berlusconi) ma anche contributi a pioggia ad alcuni alleati, come i 305 mila euro ai circoli di Michela Vittoria Brambilla, il mezzo milione al movimento di Raffaele Lombardo, il milione e 250 mila a Grande Sud di Gianfranco Micciché e infine i 750 mila a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
RETE
L’ex deputato finiano Enzo Raisi, già amministratore del Secolo d’Italia (che aveva risanato prima della cacciata di due anni fa), scrive sul proprio profilo facebook che “la risposta dei dirigenti di Fdi che i soldi dati a loro da Berlusconi erano quelli che spettavano a loro in quota Pdl mi ha fatto ridere molto. A Fli non fu mai dato nulla anche se eletti in quota Pdl e avendo creato con gli altri il Pdl. Per cui perché l’avrebbero dato a Fdi che come noi si sono costituiti come partito esterno e a Fli no??? A voi la risposta…..”. E aggiunge: “Comunque adesso capisco come hanno finanziato la loro ricca campagna elettorale sarei curioso di sapere se quei soldi fossero stati iscritti nel bilancio 2013 di Fdi….perché il fatto è stato scoperto dal bilancio del Pdl e non da quello di Fdi….dato interessante”. Marco Montipò scrive che “loro come allora la destra di storace sn pilotati fin dall’inizio da Mr B. Fanno i ribelli, i cameratini del 2014 ma sn solo dei camerieri/servi frustrati del nano pregiudicato”. E ancora, secondo Giulio Gennaro FdI è “la pecora dolly della politica italiana più in basso solo i celeterati, anzi, nemmeno quelli”.
REPLICA MELONI
In un comunicato di Fdi l’ex ministro della Gioventù si difende, osservando che quel denaro è “il corrispettivo conseguente la separazione di due soggetti diversi”. Sottolineando che i 750mila euro, “sono semplicemente la quantificazione, calcolata assai per difetto, della somma versata mensilmente nelle casse del PdL – dal 2008 al 2012 – dai 30 parlamentari che fondarono Fratelli d’Italia; a cui va aggiunto il ricavo che lo stesso PdL ha tratto in termini di rimborso elettorale per l’elezione dei 30 parlamentari nonché infine il contributo pubblico che il gruppo PdL alla Camera ha incassato da dicembre a marzo 2013 dopo la scelta dei deputati di FdI di non costituire immediatamente un gruppo autonomo pur potendolo fare”.
ATTACCHI
Dalle colonne del Giornale d’Italia Francesco Storace rivendica il fatto di essere stato l’unico a non ricevere un euro. E scrive in un editoriale che “anche se tutti, noi no. Da FdI spero di non ascoltare più la parola ‘venduti’ per il nostro sostegno, gratuito e un po’ fessacchiotto a FI alle Europee”. Critico verso quei la notizia di quei denari anche l’ex sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia, che fa sapere di essere “orgoglioso di non aver avuto nulla a che fare con i finanziamenti degli altri, a dimostrazione di come la fine di Fli sia stata caratterizzata dalla dignità e da una certa idea di destra, pulita e senza scorciatoie”.