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Se la Farnesina russa sull’Ucraina

Le antenne di Radio Farnesina ​appaiono orientate verso Mosca ultimamente.

In un’intervista alla Stampa, il ministro Federica Mogherini riferendosi alla crisi di Kiev, uno degli argomenti affrontati nella ministeriale Nato di ieri a Varsavia, ha detto che se per gli alleati “il problema è Mosca“, a suo parere “esiste un problema dentro l’Ucraina“.

Un paradosso? Forse, se si tiene conto che proprio in Ucraina si sono tenute da poco travagliate ma libere elezioni, primo passo verso la ricostruzione di un ordine democratico che l’Occidente ha l’obbligo di sostenere.

Continuare a fare gli avvocati difensori di Putin, senza che lui stesso abbia affidato un incarico di questo tipo all’Italia, è ormai imbarazzante. Persino la Germania – che con Mosca mantiene un canale privilegiatissimo di dialogo e collaborazione – non si lascia andare a dichiarazioni così improvvide.

Non solo. Il ministro, come già fatto nella scorsa visita di Obama a Roma, ha poi reiterato la convinzione (del tutto personale, a questo punto) che Washington non parli mai esplicitamente di F-35 o di maggiori investimenti.

In ambienti americani il tema è ormai declinato per il verso dell’ironia. Ci si chiede infatti se al ministro Mogherini, che pure avrebbe la titolarità della diplomazia (di cui quindi dovrebbe conoscere le regole ed i linguaggi), non debbano inviare dei disegnini dell’ormai celebre caccia tanto discusso in Italia.



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