‘’Fatti-più-in-là-che-adesso-lì-dove-stavi-tu-mi-ci-metto-io’’. E’ questa la logica del pacchetto Madia in tema di riforma della pubblica amministrazione: estromettere gli anziani e fare spazio ai giovani. Altri ministri, in altri tempi, prima di lei, ci hanno provato con maggior successo. Ma quel tempo ormai non ritorna più, perché sono finite le risorse che allora correvano in abbondanza.
Con tutta la buona volontà, Marianna Madia non è in grado di ripercorrere i fasti degli anni ’70 del secolo scorso, quando – dall’università, alla scuola, alle regioni, al Servizio sanitario nazionale – centinaia di migliaia di giovani entrarono nella pubblica amministrazione, mentre altrettanti, tutt’altro che anziani, ne uscivano grazie alle pensioni baby.
Così, oggi, i giovani dovranno accontentarsi di quanto riserva loro, spigolando qua e là, il ‘’pacchetto Mania’’: dalla fine del ‘’trattenimento in servizio’’ (che creerà non pochi problemi di funzionalità nelle amministrazioni), al part time legato alla staffetta anziani/giovani, ai tentativi di prepensionamento dei travet. Poco, ma volentieri. In fondo, per i giovani fortunati sarà sempre meglio che lavorare davvero.
——–
Nei giorni scorsi, in occasione del blitz della Lega Nord alla Camera sul voto all’emendamento Pini sulla responsabilità civile dei giudici, i deputati del Ncd hanno messo a tacere le ataviche pulsioni antigiustizialiste e hanno votato in linea con l’esecutivo, finendo così in minoranza in compagnia di Maria Elena Boschi. Che dire? Passi essere governativi, ma ascari no.
——–
Dopo il voto della Camera sulla responsabilità civile dei giudici il premier Renzi ha dichiarato che la cosa sarà aggiustata al Senato. Lo aveva già detto e fatto in occasione del decreto Poletti sul lavoro. Ma che cosa succederà quando non ci sarà più il bicameralismo perfetto?