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Salviamo il soldato Mogherini

Dopo numerosi miei articoli dubbiosi sulle mosse della politica estera italiana, adesso dico che dobbiamo salvare il soldato Mogherini. Ebbene si, non è giusto attribuire al ministro colpe che non ha.

Inizio subito dalla prima considerazione. Le relazioni tra Italia e Russia. Per chi non è affetto da anti-russismo primario e da cieca fede atlantica – con i corollari di Nato e F35 – si deve ricordare che l’Italia e la Russia hanno “particolari relazioni diplomatiche e strategiche” sin dagli anni ’30. Per gli amanti della materia consiglio la lettura di un’ottima tesi di dottorato diretta dal Prof. Pastorelli su questo tema.

Per quanto riguarda la posizione italiana sul disastro che l’Ue, sotto direzione dell’americana Nuland, ha fatto in Ucraina non si può che essere felici che il ministro Mogherini prenda le distanze dalla follie che hanno portato alla “sovversione anti-russa che distruggerà l’Ue”. Ma ci rendiamo conto o no che dopo dieci anni di investimenti, i più grandi investimenti strategici italiani, il gasdotto South Stream non passerà più dall’Italia? Eni ha “scelto” di vendere le sue quote nel consorzio, scendendo al 15%, a Germania e Francia. Tra i vari soloni anti-russi qualcuno si pone la domanda dell’interesse nazionale. A me sembra di no, e che costoro facciano una stupida quanto dannosa propaganda.

Seconda considerazione. L’acquisto degli F35. Segnalo che in Italia abbiamo un’importante azienda controllata dallo stato, Finmeccanica, che da questo acquisto non avrebbe alcun vantaggio, anzi solo danni. Alti dirigenti mi hanno sempre spiegato che l’utilità operativa di questi F35 è nulla, inutilmente costosa e dannosa per lo sviluppo delle nostre tecnologie di punta. Ricadute occupazionali? Nessuna. Che alcuni vertici militari sostengano il contrario è cosa ovvia, visto che nelle logiche perverse del potere più aerei costosi aumenta il prestigio interno nelle gerarchie, ma nulla ha a che vedere con la sicurezza del nostro paese e l’efficienza delle sue forze aeree. Anche in questo caso fare dell’ironia sul buon senso del ministro Mogherini tradisce l’azione di lobby che si vorrebbe celare. Insomma, ma vi rendete conto che l’acquisto degli F35, sebbene sostenuto finanche da un noto consigliere italiano per la sicurezza, null’altro è che un finanziamento all’industria americana che ha bisogno di piazzare questi velivoli che pure il Pentagono ha scartato? Tra i vari soloni pro-F35 qualcuno si pone la domanda del nostro interesse nazionale? A me sembra di no, e che costoro facciano una stupida quanto dannosa propaganda.

Che la nostra politica estera necessiti di maggiore incisività, direzione politica, coraggio, indipendenza e cinismo è cosa certa. Ma con certi articoli di propaganda non si fa altro che affossare quel poco di ragionevole che esiste e si cerca di mettere in atto.



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