Un po’ autorità religiosa, un po’ monarca, sicuramente anche un po’ star. Nella società dei media che tutto confonde sfumando i contorni di cose e parole, ha suscitato un’ilarità quasi virale il video (in basso) con cui, dopo anni di clandestinità, il leader dell’Isis Ibrahim Abu Bakr Al Baghdadi si è presentato al mondo con un vistoso orologio al polso. Tanto inconsueto da generare il sospetto, per ora accantonato dalle autorità americane, che possa non trattarsi di lui. Le sue parole, però, non avevano ad ogni modo nulla di simpatico.
LE FIGURA DEL CALIFFO
Il leader del gruppo estremista sunnita, che controlla ormai vaste zone della Siria orientale e dell’Irak nord-occidentale, si è autoproclamato il 29 giugno scorso attraverso un proprio portavoce “Califfo” del neonato Stato islamico. Un’accelerazione che ha spinto Usa, Russia e Iran a unire gli sforzi per debellare la pericolosa minaccia.
IL SERMONE DI AL BAGHDADI
Al Baghdadi è poi apparso in una moschea di Mosul, dove la settimana scorsa ha guidato la preghiera parlando dal pulpito. Vestito con una tunica e un turbante neri, ha rivolto un messaggio a quelli che considera i suoi sudditi: “Se seguirò la giustizia e la verità, aiutatemi. Se seguirò la falsità, consigliatemi“.
Dopo anni “di jihad e perseveranza è stata annunciato il califfato ed è stato scelto un nuovo imam” ha aggiunto nella sua predica durata circa un quarto d’ora, a cui è seguita l’orazione in cui ha recitato versi del Corano.
I PIANI DEL CALIFFO
Con un messaggio definito dal leader iracheno Al Maliki “una minaccia per l’intera regione“, Al Baghdadi aveva già promesso di conquistare anche Roma, lanciando un appello ai musulmani di tutto il mondo perché immigrino nella sua nuova terra per combattere sotto la sua bandiera, e minacciato gli Usa, annunciando un attacco peggiore di quello dell’11 settembre.
UNA STRATEGIA ACCURATA
Al di là delle esagerazioni e del misticismo (poco credibile per il Financial Times) che caratterizzava le recenti comunicazioni e il richiamo religioso di Al Baghdadi, il suo messaggio è attentamente studiato, quasi in modo quasi maniacale. Il Califfo pone molta attenzione alle parole, ma anche alla segretezza della sua rete, che prende ispirazione dalla struttura di Al-Qaeda in the Arabian Peninsula e non sottovaluta il potere dell’intelligence, come rivela Al Arabiya. Mentre il suo mix di fanatismo, propaganda sempre più accesa e mosse tutt’altro che improvvisate, evidenziati da Tom Rogan – scrittore e giornalista americano, blogger per il Telegraph – ne fanno un avversario temibile per l’Occidente.
IL NUOVO BIN LADEN?
Abile tanto nell’organizzare la fase operativa con un regime simile a quello di un esercito regolare, quanto nel finanziare il gruppo, Al Baghdadi è stato respinto per il suo eccessivo protagonismo dai vertici stessi di Al Qaeda, compreso il leader Ayman Al Zawairi. Ciononostante sono molti gli esperti, tra i quali J. Peter Pham, direttore dell’Africa Center all’Atlantic Council, a intravedere in lui il vero successore di Osama Bin Laden alla guida del network mondiale del terrore.
Il discorso del “Califfo” Ibrahim