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Alitalia, ecco che cosa chiedono ad Etihad piloti e assistenti di volo

“Siamo pronti a sottoscrivere immediatamente un blocco di tre anni di tutte le dinamiche contrattuali impegnandoci per la pari durata di piano alla “pace sociale” con la rinunzia ad azioni di rivendicazione. É una offerta sontuosa, considerando che i contratti stipulati sono scaduti da tempo e che i dipendenti non avrebbero quindi incrementi salariali per 10 anni”. Questa la proposta di Uiltrasporti Naviganti, Anpac, Avia e Anpav – che rappresentano la maggioranza dei piloti e degli assistenti di volo operanti in Italia – formulata ieri in una lettera aperta a James Hogan, ceo di Etihad. “Per Alitalia e i suoi dipendenti non esiste alternativa credibile ad un accordo con Etihad”.

OCCASIONE DI RILANCIO
Parlando nell’interesse dei piloti e degli assistenti di volo, le sigle sindacali con questa modalità definita da loro stessi “irrituale” si sono rivolti direttamente al numero uno della compagnia. “Oggi deve essere l’occasione di rilancio del Sistema Italia. Non possiamo permettere che pregiudizi ideologici e la anacronistica custodia di obsolete rendite di posizione di alcune organizzazioni sindacali inquinino questa delicata trattativa con temi che poco hanno a che fare con il progetto industriale in corso”.

IL NODO DEGLI ESUBERI
“Per quanto attiene agli esuberi chiediamo che il Governo realizzi in tempi brevi quelle proposte di ricollocamento che permetta una gestione attiva di risorse altamente professionalizzate per una azienda sana”. Intanto, in attesa dell’accordo, previsto entro il 15 luglio, giorno dell’arrivo di James Hogan in Italia, la trattativa va avanti. “L’obiettivo è ridurre al minimo gli esuberi, anche se eliminarli del tutto non sarà possibile”, ha detto oggi il ministro Maurizio Lupi. Sul tavolo ci sono i 2.251 esuberi chiesti da Etihad insieme alla rinegoziazione di 565 milioni di debito su un miliardo. In caso di accordo il vettore è disposto a investire 1,2 miliardi di euro, rilevandone il 49%. Quanto alla sopracitata ipotesi di ricollocamento, Aeroporti di Roma in una nota ha sottolineato che si tratta di un’ipotesi “mai stata presa in considerazione”, indicando espressamente l’intenzione di non voler attivare “canali preferenziali di assunzione”.


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