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Non solo armi chimiche. Acciaio per uso nucleare diretto in Siria

A trasportarlo erano nove container su un cargo cinese, destinazione Libia. I documenti ufficiali parlavano di “merce comune” ma non ci è voluto molto a capire che nascondevano un carico di acciaio speciale adatto alla costruzione di armi di distruzione di massa.

A scoprire il pericoloso materiale, destinato ad una società libanese inesistente, è stato l’ufficio antifrode della Dogana di La Spezia.

VERSO LA SIRIA?

Dove era diretto? L’ipotesi più accreditata è che la destinazione finale fosse la Siria, dove il materiale sarebbe giunto, con molta probabilità, nelle mani di gruppi locali implicati nello sviluppo di ordigni nucleari.

L’acciaio sequestrato, circa 150 tonnellate del valore di qualche milione di euro, è definito di “uso duale”, cioè che può essere utilizzato in vari modi, sia per usi civili sia bellici. Questa sua natura lo rende ampiamente diffuso e non pericoloso per la popolazione del golfo ligure.

L’OPERAZIONE

Per ordine della dogana, appena individuato il carico è stato sbarcato  e verificato. Il trasporto è stato bloccato definitivamente dai funzionari doganali con un’operazione congiunta tra Agenzia delle Dogane, Monopoli, ministero dello Sviluppo economico, Autorità nazionale competente per il controllo nel settore del materiale “dual use”.

MESI DI INDAGINI

La scoperta del carico non è stata casuale. “Il sequestro – ha spiegato il direttore della Dogana spezzina Elvio La Tassa sentito da Repubblica – è avvenuto nell’autunno scorso ma solo oggi ne abbiamo dato notizia a conclusione delle indagini”. Un lavoro iniziato tempo fa, quanto il cargo lasciò la costa cinese per raggiungere il Libano. “Siamo stati noi – proseguono alle Dogane – a costringere il comandante a dirottare sullo scalo di La Spezia”.

CROCEVIA SIRIANO

La Siria si conferma un temibile crocevia per ciò che concerne la sicurezza internazionale. Dopo la crisi che ha portato all’indebolimento del regime di Bashar al-Assad, i gruppi jihadisti nel Paese si sono rafforzati. Tra quest’ultimi i qaedisti di al Nusra, ma anche il temibile Isis, salito alle cronache per l’occupazione di parte del territorio iracheno e la proclamazione di un califfato islamico in Medio Oriente. E proprio oggi il porto di Gioia Tauro si prepara per il trasbordo dell’arsenale chimico del governo Damasco sulla nave americana “Cape Ray”, che ripartirà poi verso acque internazionali, dove gli agenti verranno resi innocui con il sistema dell’elettrolisi.



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