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Benvenuti nell’Italia dell’equity crowdfunding

L’equity crowdfunding italiano ha fatto il suo ingresso nelle cronache finanziarie degli ultimi mesi, con regolamenti, decisioni e obiettivi che hanno segnato l’inizio di un nuovo modo di intendere il finanziamento alle startup innovative. Uno strumento ricco di potenzialità, ma anche di ostacoli: dalla impossibilità di rivolgersi alle masse che caratterizza le altre forme di crowdfunding (il finanziamento di Cantiere Savona, per esempio, ha registrato un exploit dei nomi dell’imprenditoria) ai limiti nei pagamenti che, in base all’impostazione garantita dai singoli portali, «implicano un inevitabile tasso di redemption». Elementi che rallentano il raggiungimento del target finale.

È ancora presto per poter analizzare in profondità successi e anomalie del nuovo mezzo. Oggi, però, è già possibile fare una panoramica grazie ai primi numeri resi pubblici.

StarsUp Srl è stata la prima piattaforma ad aver ottenuto l’ok all’operatività, il 18 ottobre del 2013, pochi mesi dopo l’approvazione del regolamento 18592 con cui la Consob ha dato il via alla stagione dell’equity crowdfunding italiano. Il primo progetto di StarsUp è stato Cantiere Savona che, proprio nei giorni scorsi, ha chiuso con successo la raccolta di 380mila euro lanciata a gennaio. StarsUp, a oggi, è anche la piattaforma che ha raccolto online il numero maggiore di startup innovative alla ricerca di capitali di rischio. Al momento sono ancora in fase di finanziamento Face4Job (mancano nove giorni alla chiusura della raccolta ed è ferma al 4% del target di 250mila euro), Pharmago (18 giorni alla scadenza e una raccolta dell’11% su 300mila euro di obiettivo) e Hyro Srl (quasi due mesi alla chiusura e una raccolta al 7% di 200mila euro).

Secondo i dati resi disponibili da StarsUp, sono state circa un centinaio le startup innovative a essersi rivolte alla piattaforma: di queste una decina è in fase di istruttoria e, al momento, ci sono tre aziende che hanno completato tutti gli step richiesti e sono pronte ad andare online.

Unicaseed è l’unica piattaforma facente capo a un intermediario finanziario iscritta alla sezione speciale del Registro di Consob, ed è stata la prima ad aver collocato con successo il capitale di una startup innovativa sul mercato italiano con Diaman Tech, che ha raggiunto un finanziamento del 7% superiore al target fissato di 147mila euro in 90 giorni.

Unicaseed è di proprietà di Unicasim, una Società di intermediazione mobiliare (Sim). In quanto operante anche nella prestazione dei servizi di investimento, di cui all’art. 1, comma 5 del Tuf (Testo unico della finanza), la Sim ha la possibilità di affiancare come partner anche altri portali di equity crowdfunding. Già un primo portale si è avvalso delle competenze della Sim genovese, ma, secondo quanto riferisce l’intermediario stesso, anche altri portali in attesa di autorizzazione Consob hanno chiesto a Unicasim di supportarli nella ricezione e trasmissione di ordini.

Da quando è operativa, Unicaseed dichiara di aver ricevuto 110 progetti. Di questi, circa uno su dieci è andato in istruttoria. Sono almeno tre le startup che potrebbero essere online ad agosto, altrettante a settembre. L’obiettivo è quello di arrivare a pubblicare una decina di progetti di startup sul portale entro fine anno.

Assiteca Crowd Srl è la seconda piattaforma iscritta al registro ordinario dell’Authority di controllo dei Mercati (nonostante, anche in questo caso, si tratti di una struttura che ha alle spalle una società di intermediazione mobiliare: Assiteca Sim) il 26 febbraio di quest’anno. La prima startup, Paulownia Social Project, è stata lanciata sul mercato poco più di un mese fa e ha tempo fino al 30 settembre per completare il funding fissato di 520mila euro. La piattaforma conta di raggiungere – anche alla luce delle ulteriori proposte di acquisto ricevute che hanno già superato positivamente la procedura Mifid – il 50% del finanziamento entro fine luglio. Mentre per la raccolta della seconda startup, Crowdbooks, il termine dell’offerta di 99.200 euro è previsto per il 30 novembre.

Per quanto riguarda i futuri progetti, sono circa 30 le startup che hanno contattato Assiteca Crowd: tra loro, otto (quelle dotate di un business plan completo) sono state sottoposte a valutazione, una è vicina all’approvazione mentre un’altra ha superato la fase di istruttoria. Quest’ultima startup è attiva nel settore delle nuove tecnologie, con applicazione sia in ambito commerciale sia sanitario e, compatibilmente con il perfezionamento della documentazione obbligatoria, potrà essere sarà online tra settembre e ottobre con un target che non si discosta molto da quello di Paulownia.

L’obiettivo del portale è quello di raggiungere 12 progetti nel 2015 e il raddoppio nel 2016.

Smarthub Srl è la terza piattaforma iscritta al registro ordinario di Consob, dove è stata inserita il 9 aprile di quest’anno. Nata per favorire l’accesso al mercato delle idee sviluppate in ambito universitario (sottraendole al limbo degli incubatori), la piattaforma a oggi ha ricevuto circa 30 richieste da startup innovative, di queste solo due di origine accademica. Al momento sono tre le aziende che hanno già superato la fase istruttoria, mentre per 25 candidate è ancora il momento dell’analisi sulla sussistenza dei requisiti. La piattaforma assicura l’operatività da settembre, con alcune settimane di test interno e la partenza a fine mese di tre progetti, tra cui uno nell’ambito dell’It e due nel food. L’obiettivo di finanziamento delle tre aziende si muove in una forbice compresa tra i 100mila e gli 800mila euro.

Il quarto portale iscritto al registro ordinario di Consob è stato Tip Ventures (The Ing Project Srl) lo scorso 18 giugno. Dal momento dell’autorizzazione a oggi sono già una decina le startup innovative che hanno bussato alla porta della piattaforma. Alcune sono arrivate dal web, altre tramite il network di collaborazione che si è creato nei mesi di preparazione al lancio. Tutte le aziende che hanno fatto richiesta sono ancora in fase di valutazione. Tip Ventures, che ha inserito la formula innovativa della doppia strategia crowd (un portale reward based che fa da volano al finanziamento in equity crowdfundig e verifica la bontà del progetto), sarà operativa a settembre ma ancora non si sbilancia sul primo progetto che presenterà al mercato.

Ultimo portale in ordine di tempo ad aver ottenuto l’autorizzazione di Consob, con data di iscrizione del 16 luglio 2014, è NextEquity Crowdfunding Marche Srl. Il portale marchigiano è stato il primo a presentarsi sulla piazza con un compagno già esperto: infatti si avvale di Unicasim come partner bancario. Al momento sono già nove le startup che hanno contattato la piattaforma: tra loro, cinque non hanno superato la prima fase di valutazione, mentre tre sono in fase di istruttoria. NextEquity conta di essere operativa a partire dall’inizio di ottobre, con la prima startup che ha superato tutti gli step ed è pronta a presentarsi ai finanziatori.

 

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