Non era mai accaduto prima, o almeno non se ne aveva notizia, che un velivolo teleguidato palestinese varcasse il confine della Striscia di Gaza per sorvolare il territorio israeliano.
Tel Aviv ha abbattuto lunedì un drone di Hamas lungo la costa meridionale del Paese. Una notizia accolta con un mix di stupore, curiosità e preoccupazione.
L’ACCOUNT DELLE BRIGATE EZZEDEEN AL-QASSAM
In concomitanza con l’annuncio dell’abbattimento del velivolo da parte delle forze armate israeliane, l’account Twitter @qassamfeed, gestito dalle Brigate Ezzedeen al-Qassam (l’ala armata di Hamas), ha diffuso immagini che mostrano un drone di piccole dimensioni, realizzato “in casa”.
Il gruppo palestinese, scrive Gianandrea Gaiani sul Sole 24 Ore, dispone di velivoli teleguidati del tipo Ababil, giunti nella striscia di Gaza smontati e poi assemblati nelle officine clandestine delle Brigate.
#Breaking: Pictures of homemade unmanned drone “Bird Flocks which hovered over Israeli war ministry. #Gazaunderattack pic.twitter.com/moy8kZenD3
— Al Qassam Brigades (@qassamfeed) 14 Luglio 2014
PROVENIENZA E DOTAZIONE
Non è chiaro se i droni, scrive Lorenzo Franceschi-Bicchierai su Mashable citando alcuni esperti tra i quali il blogger David Cenciotti, siano davvero controllati o di proprietà di Hamas e nemmeno se i missili di cui sembrano dotati siano reali. Quel che è certo è che appare improbabile che siano stati costruiti interamente a Gaza, ma è molto più probabile che, come altri armamenti a disposizione del gruppo, provengano dall’Iran.
Ma quanti sarebbero velivoli in possesso del gruppo sunnita? Le Brigate – ricorda il direttore di Analisi Difesa -, hanno annunciato di aver lanciato da Gaza tre scaglioni di droni per missioni speciali e che i decolli proseguiranno nei prossimi giorni.
L’IMPATTO DEI DRONI PALESTINESI
Ma mentre i droni lanciati lunedì potrebbero costituire un’aggiunta in termini di tecnologia, l’idea che Hamas abbia dei droni “non sembra impressionante” secondo Robert Naiman, policy director di Just Foreign Policy, intervistato con altri esperti dalla Nbc. “Può suonare bene avere un nuovo giocattolo, ma questo non cambia le cose radicalmente”. Paul Schulte, ricercatore nel dipartimento di studi guerra al Kings College di Londra, concorda, spiegando che i droni sono più costosi da gestire dei razzi e più facili da abbattere, senza considerare il fatto che il loro controllo da remoto potrebbe essere bloccato da Israele”. Più un conforto morale, dunque, che un’efficace arma distruttiva. Tuttavia i droni potrebbero svolgere un ruolo più importante qualora Tel Aviv inviasse truppe di terra a Gaza, sottolinea Dan Gettinger, co-direttore del Centro per lo Studio del Drone al Bard College di New York.
Un drone armato di Hamas in volo – Il video