Siamo venuti riservatamente in possesso del testo del discorso che il premier Matteo Renzi sta preparando per quando il disegno di legge di ‘’riforma’’ del Senato approderà in Assemblea a Palazzo Madama. Ecco l’incipit: “Avrei potuto fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco per i manipoli dei miei boy scouts. Mi sono accontentato di trasformarlo in uno dei tanti enti inutili, al posto del Cnel. D’ora in poi si chiamerà ENACSI (Ente nazionale di assistenza per consiglieri e sindaci d’Italia)’’.
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Il volitivo Papa Francesco ha proposto un patto per il lavoro. Ma non glielo hanno detto che Renzi ha abolito la concertazione perché basta lui per decidere?
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Che fine ha fatto Angelino Alfano? Da giorni è sparito, non dà più notizie di sé. Si è limitato, in una dichiarazione, a definire ‘’ributtante’’ l’inchino dei portantini davanti alla Casa del boss durante una processione religiosa in una landa sperduta del Sud. A sentire l’uso dell’aggettivo i più stretti collaboratori pensano che la sua assenza sia dovuta al riacutizzarsi di una vecchia ulcera duodenale.
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“La sinistra ha avuto la fortuna di trovare uno come Renzi sotto un cavolo’’. Più o meno con queste parole Silvio Berlusconi ha di nuovo manifestato la sua ammirazione per il premier. Si direbbe che tra i due vi sia ben più di un legame politico. Renzi ispira all’ex Cav sentimenti quasi paterni. Grato, da oggi in avanti il nostro ha deciso di farsi chiamare Pier Matteo.
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Il Presidente Giorgio Napolitano insiste perché la legge che assassina il Senato vada in Aula e sia votata. Quale idea si è fatto il Capo dello Stato della fattispecie di “attentato alla Costituzione” prevista dall’articolo 90 della Carta?
