Una mostra per ammirare il recupero della Immacolata Concezione di Massimo Stanzione è visitabile fino al 28 luglio nella Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini in Roma. Un evento che offre anche l’occasione unica di poter confrontare il capolavoro con un’altra opera dello stesso autore: la Madonna della rosa presente nello stesso palazzo.
Il progetto di recupero conservativo, svolto dall’equipe di Verderame e finanziato interamente da un consistente gruppo di sostenitori privati (main sponsor la Banca di Credito Cooperativo di Roma), ha riportato alla luce tre opere che vertevano in un pessimo stato di conservazione. Per una di queste, l’Immacolata Concezione, è stato possibile individuare la firma e scoprire il nome dell’autore: Massimo Stanzione.
Il restauro e lo studio svolto attraverso la campagna d’indagini diagnostiche insieme con le ricerche d’archivio, hanno fatto scoprire anche l’autore delle altre due opere. A seguito della pulitura, ecco la firma di Giovanni Battista Gamba sulla tela della Sacra Famiglia con Sant’Anna. Il confronto di tecnica pittorica e di stile hanno determinato la stessa paternità anche per la pala d’altare dedicata a Il Perdono di Assisi. Le tre opere, provenienti da Pescocostanzo, un piccolo comune nel cuore dell’Abruzzo, torneranno poi nella loro sede originaria: la chiesa di Gesù e Maria nel mese di agosto.
Stanzione (1585-1656), fu presente a Roma in varie riprese fino al 1630, quando si stabilì a Napoli. A Roma la conoscenza dei caravaggeschi e delle opere dei Carracci, oltre che di Domenichino e Guido Reni (presenti in quegli anni anche a Napoli) lo spinse a un tentativo di mediazione tra le due maniere. Dopo il marcato naturalismo delle prime opere, elaborò uno stile caratterizzato da forme eleganti e raffinato cromatismo, dai toni chiari e luminosi. Personalità di primo piano a Napoli, vi esercitò un profondo influsso anche nell’apertura verso il barocco, evidente nelle ultime opere