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Tutti gli affari e gli obiettivi della missione di Merkel in Cina

La leadership europea della Germania, potenza economica ancor prima che politica, è basata sulla sua forza di Paese esportatore, rafforzata dagli scambi con la Cina.
A dirlo sono le cifre. Pechino è il terzo partner commerciale dei tedeschi dopo l’asfittica Europa e gli Stati Uniti.
Letta con queste lenti, si comprende bene l’attenzione con cui è seguita tanto in patria quanto all’estero la visita della cancelliera Angela Merkel, oggi nel Paese asiatico per la settima volta da quando è salita al potere.

LA MISSIONE DELLA CANCELLIERA

La missione di tre giorni, iniziata ieri, ha aspetti prevalentemente economici. A testimoniarlo c’è la presenza con lei di una folta rappresentanza di manager di Siemens, Volkswagen, Airbus, Lufthansa e Deutsche Bank.
Nell’agenda della cancelliera – riporta Der Spiegel -, oltre a molti momenti di business, ci sono incontri con il premier Li Keqiang, il presidente Xi Jinping e la partecipazione a una riunione della China-Germany Economic and Trade Commission.
A spiegare la natura dei colloqui è stata la stessa Merkel prima dell’incontro con il premier Li Keqiang: la collaborazione sul versante degli investimenti è ampia e deve essere approfondita.

GLI ACCORDI SINO-TEDESCHI

E gli accordi non sono mancati. La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha annunciato che costruirà due nuovi stabilimenti in Cina, con un impegno economico previsto di 2 miliardi di euro, per incrementare la propria produzione nel Paese con il suo partner locale, First Automotive Works, terzo produttore automotive cinese. Un’intesa siglata alla presenza della Merkel e Li Keqiang. L’investimento di Wolfsburg rientra in un più ampio sforzo finanziario per complessivi 18,2 miliardi di euro al 2018, con l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva in Cina da 3,3 a oltre 4 milioni di vetture l’anno.
Per Airbus è arrivato un contratto per la fornitura di 100 elicotteri. Mentre le compagnie aeree Lufthansa ed Air China hanno firmato un memorandum d’intesa per una joint venture su alcune rotte asiatiche, con l’intento di fermare la corsa nella regione di vettori come Turkish Airlines o Emirates, nuovo partner di Alitalia.

I NUMERI

Intese che rafforzano numeri già solidi. Pechino, dicono i dati pubblicati dalla BBC, è il primo mercato d’esportazione in Asia per la Germania con 67 miliardi di euro di merci nel 2013. Mentre sul versante delle importazioni, la Cina è il secondo Paese in assoluto, dopo l’Olanda, con 73,4 miliardi di euro di beni. Nella sola area di Chengdu, la capitale della provincia sud-occidentale cinese del Sichuan, sono attive circa 150 aziende tedesche.

UN LEGAME SPECIALE?

Quello tra la Germania e il Paese asiatico è dunque un legame speciale? A chiederselo è la stessa stampa tedesca, che in un commento pubblicato su Deutsche Welle evidenzia vantaggi, ma anche aspetti critici dei rapporti commerciali tra i due Stati. A incidere sempre più negativamente sono lo scarso rispetto della proprietà intellettuale e la frequente appropriazione indebita di know how tedesco in Cina denunciati da Berlino.

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