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Gli strafalcioni in inglese di Matteo Renzi

Le punture di spillo di Giuliano Cazzola

Il 14 luglio #cambiaverso. Basta con la Bastiglia. D’ora in poi ricorderà soltanto la Presa della Leopolda.

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Gira sulla rete un video con un’esibizione esilarante, in inglese maccheronico, di Matteo Renzi al Consiglio europeo di Venezia. Che non avesse confidenza con la lingua del mondo lo si è capito dalle riprese televisive che lo accompagnavano durante i vertici europei. Fateci caso: quando i suoi partner si rivolgono a lui (ovviamente in inglese) il premier aggrotta la fronte nell’evidente sforzo di capire che cosa gli stanno dicendo. Poi risponde a monosillabi aiutandosi con un irrequieto gesticolare delle mani.

Ma a Venezia, quanto a strafalcioni, ha superato tutti. Non solo il suo maestro Silvio Berlusconi, ma persino i fratelli Caponi – magistralmente interpretati nel film ‘’Totò, Peppino e la malafemmina’’ appunto da Totò e da Peppino De Filippo – i quali, dopo aver dettato e scritto una lettera, capolavoro di bravura, che ha avuto tante imitazioni nel cinema comico, escono e in piazza del Duomo, si rivolgono ad un ‘’Ghisa’’ milanese per chiedere un’indicazione stradale. Credono di parlare in francese, ma vengono scambiati per due soggetti provenienti dalla Val Brembana.

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Sandra Lo Schiavo è una docente di Chimica generale nel Corso di biologia marina dell’Università di Messina. Si è guadagnata un posto in prima pagina del Corriere della Sera perché è una insegnate severa e pare che bocci 7 studenti su 10 di quelli che si presentano a sostenere il suo esame. Si dice persino – ma lei smentisce – che un ragazzo sia stato costretto a ripetere l’esame per ben 43 volte. Ne è nato un caso. Ai miei tempi, alla Facoltà di giurisprudenza all’Alma Mater di Bologna, c’era un docente di istituzioni di diritto romano che aveva la stessa nomea. Gli studenti si rassegnavano a sostenere l’esame e, se bocciati, a ripeterlo nuovamente. Se, però, all’esame di maturità agli studenti di allora avessero chiesto chi mai fosse Quasimodo, nessuno avrebbe risposto (come è capitato quest’anno) ‘’Il gobbo di Notre Dame’’, interpretato da Anthony Quinn (insieme ad una stupenda Gina Lollobrigida).

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Sono passati sei anni, lunghi come un Calvario, da quando – il 14 luglio 2008 – il mio amico Ottaviano Del Turco venne prelevato alle 7.30 del mattino dalla sua casa di Collelongo ed associato alle Carceri di Sulmona. Non ho mai creduto, neppure per una frazione di secondo, che Del Turco abbia commesso i reati di cui l’accusano.

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