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La Bundesbank vede grigio sul futuro dell’economia tedesca

In area Euro tasso decennale tedesco in calo, avvicinandosi sempre di più al minimo storico di 1,13% del luglio 2012. I volumi sono stati ancora una volta molto contenuti. Le tensioni geopolitiche ed il timore di una escalation di alcuni focolai di crisi come quello ucraino, hanno rappresentato il mover di ieri, sebbene sempre all’interno di un contesto di volatilità relativamente contenuta. Ieri Obama ha richiamato la Russia sull’importanza del suo ruolo nella crisi in Ucraina.

PARLA LA BUNDESBANK

Dal lato macro, da segnalare quanto riportato nell’ultimo bollettino della Bundesbank, secondo cui la crescita economica del paese avrebbe perso forza in misura marcata nei primi due mesi della primavera. Sul fronte emissioni, attesa l’asta da parte del Belgio su titoli con scadenza 2024 e 2026 per un importo combinato fino a 2Mld€. Si tratta dell’ultima asta del Belgio prima della fine del prossimo settembre.

QUI STATI UNITI

Negli Usa tasso decennale sempre intorno al 2,50%, anche in questo caso supportato dal focus sulle tensioni geopolitiche. L’atteggiamento degli operatori appare essere improntato alla cautela, a giudicare anche dal marcato deflusso (607Mln$) evidenziato nell’ultima settimana dall’ETF di Pimco 0-5 anni su titoli corporate high yield. Oggi son attesi gli importanti dati sull’inflazione di giugno. I prezzi al consumo sono recentemente tornati al 2% grazie principalmente al recupero della dinamica degli affitti. Il tasso reale decennale espresso dal relativo Treasury indicizzato all’inflazione ha toccato ieri il minimo da 13 mesi. Nel frattempo continua a ridursi il differenziale di tassi tra Treasury con scadenza a 5 e 30 anni, raggiungendo ieri il nuovo minimo da febbraio 2009, potenziale segnale quest’ultimo di estrema cautela da parte degli investitori sulle prospettive di crescita a lungo termine. Segnali più ottimistici da parte degli economisti della Fed che in un paper pubblicato ieri sono arrivati alla conclusione che il mercato del lavoro Usa sta evidenziando segnali di miglioramento, a giudicare ad esempio dal calo della percentuale dei disoccupati per più di 6 mesi.

TACCUINO VALUTARIO

Avvio di settimana all’insegna della bassa volatilità nel mercato valutario come testimoniato dall’indice Vix misurato da Deutsche Bank (un indice che tiene conto dei cross delle principali valute sviluppate) che ha toccato infatti un nuovo minimo storico. Il cambio eurodollaro continua ad oscillare poco sopra la soglia del forte supporto in area 1,35 in prossimità dei minimi dallo scorso febbraio, quando la BCE ha tagliato i tassi d’interesse. Il primo supporto per oggi può essere individuato a quota 1,3490, ovvero il minimo toccato nella seduta di venerdì scorso. Piuttosto stabile anche il cambio EurJpy che continua la fase di permanenza in area 137, in prossimità dei minimi da oltre cinque mesi. Ieri abbiamo assistito ad un andamento tendenzialmente positivo per le valute del comparto emergente dove proseguono gli acquisti sulla rupia indonesiana in attesa di conoscere l’esito delle elezioni presidenziali che sarà annunciato oggi e che potrebbe confermare la vittoria di Widodo, il candidato che più potrebbe portare investimenti nel paese. Questa notte abbiamo inoltre assistito ad un andamento positivo delle valute più tipicamente sensibili ai rialzi delle borse asiatiche come won sudcoreano e dollaro australiano.



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