di Roberta Galeotti
Nell’era delle morti virali sul web dei grandi personaggi pubblici, diamo l’annuncio della morte politica dell’ultimo segretario nazionale del partito Socialista, ex ministro delle Finanze ed ex presidente della Regione Abruzzo.
Il 14 luglio 2008 è terminata la carriera politica di Ottaviano Del Turco tranciata dalle accuse di Vincenzo Angelini e dalla valanga di prove annunciata dal procuratore capo Nicola Trifuoggi.
«Avrei voluto scegliere io il momento in cui ritirarmi dalla scena politica e, soprattutto, ritengo che la mia storia politica meritasse tutt’altro epilogo» il commento di Del Turco all’indomani dello scandalo mediatico che lo investì, cosiddetto Sanitopoli.
Sono trascorsi 6 lunghissimi anni e, dopo un estenuante processo, il presidente dimissionario si è visto condannare a 9 anni e 6 mesi con un capo d’accusa modificato.
A sessantanove anni l’ex presidente, ex ministro, ex onorevole, ex senatore non può più programmare la sua vita politica e preferisce, causa forza maggiore, «vivere qui, a Collelongo – dice ostentando noncuranza -, a casa mia guardando dove sorge il sole, da Pescara».
La sua lunga e dignitosa storia politica comincia quando, neo licenziato alla scuola media, iniziò il suo apprendistato sindacale nella sede romana dell’Istituto Nazionale Confedereale di Assistenza (INCA).
Come sindacalista di area PSI, entrò nella segreteria provinciale della FIOM di Roma e quindi approfondì la sua conoscenza del sindacato dei Metalmeccanici entrando a far parte dell’ufficio di organizzazione centrale della FIOM (Federazione operai Metalmeccanici) della CGIL (1968).
Alla guida per molto tempo della corrente socialista della CGIL, diventò segretario aggiunto durante la segreteria di Luciano Lama (1970-1986).
Nel 1992 lasciò il sindacato e un anno dopo diventò segretario nazionale del PSI subentrando a Giorgio Bencenuto, che aveva provvisoriamente sostituito Craxi all’indomani dell’inchiesta Mani Pulite.
Nel 1994 Del Turco venne eletto alla Camera durante la XII Legislatura con lo SDI e venne nominato vicepresidente della Commissione Affari Esteri; nella legislatura successiva venne eletto al Senato e ricoprì il delicato ruolo di presidente della Commissione antimafia (1996-2000).
Durante il secondo governo Amato (2000) gli venne affidato l’incarico di Ministro delle Finanze.
Nel 2004 venne eletto al Parlamento Europeo nella circoscrizione sud, con 180.000 preferenze, per la lista Uniti nell’Ulivo e si iscrisse al Partito Socialista Europeo.
Ebbe l’incarico di presidente della Commissione Affari Sociali, la terza commissione per importanza.
Nelle elezioni regionali del 3 e 4 aprile 2005 venne eletto presidente della Regione Abruzzo, per la coalizione dell’Unione con il 58,1% dei voti, dimettendosi dall’incarico di Strasburgo.
Il resto della storia l’abbiamo raccontato in questi approfondimento. Come chiudere questa 5 giorni?
Ho avuto l’onore di conoscere Ottaviano Del Turco, volevo che poteste conoscerlo un po’ meglio anche voi!
Ambivo a cercare di raccontare quello che per sei lunghi anni si sapeva ma non si poteva dire. Ora le prove schiaccianti sono venute fuori ma contro qualcun altro e con molto meno clamore che se avessero trovato i 6 milioni di euro di tangenti ‘consegnati‘ a Del Turco.
Non conoscevo il presidente Del Turco prima di affrontare un colloquio per la selezione del responsabile della sua segreteria ad aprile 2005.
Abbiamo lavorato insieme per tre lunghi e duri anni.
Ho potuto svolgere un master di alta politica a fianco a lui, quando la metà degli uomini politici abruzzesi non aveva il coraggio di incrociare il suo sguardo.
E’ stato un uomo scomodo per la politica locale, non malleabile agli accordi e alle spartizioni, affatto avvezzo ad accondiscendere ai poteri forti.
L’ex presidente della regione ha cercato di far volare alto questo piccolo Abruzzo e, oggi, ne paga il fio.
Oggi vende i suoi quadri più preziosi per vivere e pagare le spese legali di un assurdo processo che lo ha ucciso.
Il 14 luglio 2008 è morto l’uomo politico Ottaviano Del Turco.