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Il muro contro muro in Forza Italia sul Senato

Dentro o fuori. Si alzano i toni del muro contro muro sulle riforme in Forza Italia. Il titolo di oggi in prima pagina sul Giornale, “Berlusconi avverte: chi non ci sta è fuori”, è in qualche modo una conferma alle indiscrezioni date ieri da Formiche.net.

La minaccia di scissione paventata da una ventina di forzisti si è trasformata in una richiesta di rinvio dell’arrivo in aula del testo a dopo la riunione dei gruppi parlamentari azzurri prevista con Berlusconi martedì prossimo, salvo ennesimi rinvii.

Queste le 22 firme: Aracri, Alicata, Bonfrisco, Bruni, Compagnone, D’Ambrosio Lettieri, D’Anna, Falanga, Fazzone, Liuzzi, Longo, Iurlaro, Milo, Minzolini, Pagnoncelli, Perrone, Ruvolo, Scavone, Sibilia, Tarquinio, Zizza, Zuffada.

Una richiesta rispedita al mittente visto che lunedì il provvedimento approda a palazzo Madama. E con il messaggio neanche troppo implicito che votare contro significherebbe votare contro Berlusconi.

Il Cavaliere non è intenzionato a cambiare linea. Sì alla riforma del Senato, sì al rispetto del patto del Nazareno, nessuno spazio ai suoi senatori che stanno tirando troppo la corda.

La soluzione “finale” ha spaventato qualcuno che pare abbia cambiato idea, altri invece sembrano intenzionati a portare avanti a oltranza le loro istanze. Perché, per dirla con Augusto Minzolini, “non cambierei idea neanche se mi chiamasse Berlusconi in persona”.

Questo fine settimana i facilitatori come Paolo Romani e Denis Verdini continueranno nella loro opera di persuasione, martedì l’ultima parola dovrebbe pronunciarla Berlusconi. Dentro o fuori per i senatori ribelli.



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