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Perché difendo le ragioni di Israele

antisemitismo radici

Dalli ad Israele! Il governo di Tel Aviv ha rifiutato la tregua proposta dal segretario di Stato Usa John Kerry (‘’l’uomo chiamato cavallo’’, vista la faccia equina che si ritrova). E tutti giù a biasimare, a criticare, a dissociarsi apertamente, a solidarizzare con i poveri palestinesi (che in realtà sono trasformati in carne da cannone da Hamas). Il governo israeliano giustamente non rinuncia a scovare i tunnel e a renderli inoffensivi. Una tregua (umanitaria?) che avesse lasciato ai miliziani di Hamas la possibilità di intrufolarsi, sotto terra, in territorio israeliano, sarebbe servita soltanto ai nemici mortali dello Stato ebraico. E’ triste, però, che il miglior alleato d’Israele – gli Usa – abbiano assunto una linea rinunciataria. Solo un imbecille o una persona in malafede possono proporre una tregua a siffatte condizioni. Ma per Israele si prepara un futuro molto difficile, se non cambia l’inquilino della Casa Bianca.

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Il Pd è un esercito che ha rottamato i generali; le formazioni centriste sono composte da  generali senza esercito. Le riunioni della direzione di Forza Italia si svolgono intorno ad un tavolino spiritico, con il medium Denis Verdini che evoca lo spirito dell’ex Cav. Nel M5s credono di agire nel sistema visionario del ‘’Grande Fratello’’. Non si sono accorti, però, che George Orwell e il libro ‘’1984’’ non c’entrano nulla. Devono accontentarsi di fare il verso al ‘’Grande Fratello’’ di  Mediaset.

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Pier Matteo Renzi è una specie di Re Mida della politica. Tutto ciò che tocca si trasforma in oro. Si veda il caso di Silvio Berlusconi. Da pregiudicato espulso con disonore dal Senato è diventato un ‘’padre della Patria’’, protagonista essenziale del programma di riforme istituzionali che, secondo il capo dei Puffi, dovrebbero condurre il Paese fuori dalla palude in cui ristagnerebbe da decenni. Ma il miracolo più grande lo ha fatto con Roberto Calderoli (autorevole senatore, nella vita privata dentista), il quale sta assumendo in questa riforma costituzionale il medesimo ruolo di rilievo, che, nel varo della Carta del ’48, svolsero insigni parlamentari come Meuccio Ruini o Piero Calamandrei. Certo, la differenza c’è. E si vede nei risultati.

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Grande rivoluzione inglese, Rivoluzione americana, Rivoluzione francese, Rivoluzione d’ottobre (che poi era già novembre), Rivoluzione cubana, Rivoluzione iraniana, Rivoluzione dei garofani, Rivoluzione di velluto, Rivoluzioni arabe.  Rivoluzione industriale, Rivoluzione sessuale… e  via rivoluzionando. Adesso abbiamo pure la Rivoluzione dei Puffi.

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Nel IV secolo a.C. i greci conoscevano già l’inglese. Lo ha scoperto il regista Oliver Stone girando nel 2004 il colossal  ‘’Alexander’’, dedicato al sovrano di Macedonia (apparso sui teleschermi nei giorni scorsi). In una scena del film si vede il precettore, Aristotele, che spiega al principe bambino la geografia di quei tempi avvalendosi  di una lunga canna e di un mosaico incastonato nel pavimento in cui è rappresentato tutto il mondo allora (e da loro) conosciuto: quel medesimo mondo che, poi, diventerà il teatro delle imprese  leggendarie di Alessandro. Quando Aristotele poggia la canna, sul Mediterraneo (che il filosofo chiama il ‘’mare di mezzo’’) sul mosaico sta scritto ‘’middle sea’’.

“Che la crescita sia dello 0,30, dello 0,80 o dell’1,5 per cento non fa alcuna differenza per le persone”. Sono parole di Pier Matteo Renzi. Che cosa si può pensare di un premier che parla così?

 

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