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Perché la Germania inizia a essere un po’ triste

In area Euro tassi in calo in una giornata caratterizzata da bassi volumi in corrispondenza della chiusura dei mercati Usa per festività. La settimana si è aperta questa mattina con la pubblicazione della produzione tedesca di maggio, risultata peggiore delle attese ed in calo per il terzo mese consecutivo, confermando il possibile rallentamento nel trimestre in corso, come anticipato recentemente anche dalla Bundesbank.

FRONTE BCE

Sul fronte BCE da segnalare le dichiarazioni del membro francese Coeure, secondo cui i tassi rimarranno su livelli molto contenuti per un tempo molto lungo al fine di supportare la crescita. Su questo punto Coeure ha aggiunto: “ possono esserci bolle su alcuni asset. Dobbiamo sviluppare nuovi strumenti”. Sul tema QE ha confermato la possibilità che venga implementato, anche in previsione di un ritorno lento al target del 2% in termini di inflazione. Di parere alquanto diverso il membro tedesco Lautenschlaeger, secondo cui non vi sarebbe al’orizzonte l’ipotesi di acquisto di bond governativi, se non in caso di eccezionale pericolo. Oggi è atteso l’Eurogruppo che sarà seguito domani dall’Ecofin. Il tema di discussione è da un lato l’approvazione di una tranche di 1Mld€ alla Grecia, dall’altro la presentazione del programma economico italiano dopo il recente inizio del semestre di presidenza Ue. Sul fronte titoli governativi, da segnalare un articolo del WSJ secondo cui il comitato di Basilea starebbe valutando l’ipotesi (da presentarsi eventualmente a novembre) di revisione della ponderazione dei rischi ai fini degli assorbimenti di capitale.

IL DISCORSO DI DRAGHI

Tra gli eventi della settimana da segnalare il discorso di Draghi a Londra (prossimo mercoledì sera) in memoria di Padoa Schioppa. In settimana atteso un corposo flusso di emissioni governative tra cui la riapertura del decennale olandese domani (fino a 2,5Mld€), quella del biennale tedesco (fino a 4 Mld€ il prossimo mercoledì) ed infine le aste italiane di venerdì. Il forte flusso di aste si colloca alla vigilia la prossima settimana di corpose scadenza di bond/cedole per un ammontare ci circa 55Mld€.

FRONTE USA

Negli Usa riaprono i mercati dopo la festività di venerdì. Non sono previsti in giornata dati macro di rilievo. Segnaliamo che nel corso del fine settimana ha parlato Lagarde, direttore del FMI anticipando che probabilmente questo mese il fondo ridurrà le previsioni di crescita globale rispetto alle stime fatte ad aprile. Le attese sono per un’attività economica globale che nel secondo semestre si rafforzerà, accelerando nel 2015 ad un ritmo però più lieve rispetto alle attese.

VALUTE

Seduta di venerdì caratterizzata da una volatilità piuttosto contenuta vista l’assenza degli operatori Usa. Il cambio euro/dollaro sta proseguendo nel lento movimento ribassista dopo il picco a quota 1,37 toccato la settimana scorsa. Questa mattina l’eur/usd sta scambiando poco al di sotto area 1,36 indebolito dalla deludente lettura della produzione industriale tedesca di maggio. Sul fronte speculatori, i dati della CFTC hanno evidenziato un lieve incremento delle posizioni nette corte di euro vs dollaro tornate in prossimità dei massimi da un anno. È ipotizzabile, inoltre, che i dati in pubblicazione la prossima settimana possano fornire un ulteriore incremento di tale posizionamento alla luce del calo registrato dal cambio nelle ultime sedute. Euro in deprezzamento questa mattina anche nei confronti della sterlina con il cambio eur/gbp sceso su nuovi minimi da settembre 2012. Gli speculatori continuano a favorire la sterlina; i dati CFTC infatti segnalano che il posizionamento netto lungo di sterlina vs dollaro ha aggiornato nuovi massimi dal 2007. Yen in lieve apprezzamento nella seduta di venerdì a conclusione di una settimana che ha visto, al contrario, la moneta nipponica indebolirsi vs tutte le altre principali valute. Il cambio euro/yen prosegue nella fase di trading range (137,80-139,20) e probabilmente solo un incremento della volatilità sui mercati azionari potrebbe portare ad un superamento di tale fase. Sul fronte emergente, andamento misto per le principali valute del comparto con il rublo che è risultato la peggiore. In evidenza il ringgit malese su attese di un rialzo dei tassi da parte della banca centrale nella riunione che si terrà il prossimo giovedì. Durante la notte da segnalare il marcato apprezzamento della rupia indonesiana, salita sui massimi da oltre un mese vs dollaro alla vigilia delle elezioni governative del prossimo 9 luglio.

COMMODITY

Tornano alla normalità oggi gli scambi sulle commodity dopo la chiusura di venerdì dei future Usa per festività. Il Brent quota in prossimità dei minimi da 3 settimane (110,50$ circa) penalizzato da attese di ripresa delle esportazioni dalla Libia dopo l’accordo tra ribelli e governo. Segnaliamo che secondo i dati della CFTC, gli speculatori hanno ridotto le posizioni nette lunghe sul WTI la scorsa settimana, portando l’ammontare al minimo da circa un mese. L’oro questa mattina perde circa lo 0,5% tornando sotto i 1315$. Gli speculatori hanno ridotto di molto le posizioni corte sul metallo riportandole a livelli medi, riducendo così la probabilità di futuri acquisti del metallo ricollegabili a ricoperture. Venerdì è rimasto aperto regolarmente il LME dove si è assistito ad un calo generalizzato dei metalli non ferrosi, guidati dal nichel che ha perso il 2,4%. Sul comparto agricolo segnaliamo il posizionamento degli speculatori sulla soia che hanno posizioni nette corte al massimo dal 2010.

AZIONARIO

In Europa venerdì è stata una giornata di vendite generalizzate sui principali listini del vecchio continente ad eccezione della borsa inglese che ha chiuso invariata. I volumi sono stati comunque piuttosto bassi, complice la chiusura dei mercati Usa per la celebrazione del giorno dell’Indipendenza. A livello di singoli paesi, il ribasso più marcato è stato registrato dalla borsa italiana (-1,5%), seguita da quella spagnola (-0,7%) e francese (-0,5%). Ribasso più contenuto per l’indice europeo Stoxx 600 (-0,3%) guidato dalle vendite che hanno colpito il settore bancario (-1,2%), immobiliare (-0,7%) e quello legato ai servizi finanziari (-0,7%). Sul settore bancario pesa il profit warning dell’austriaca Erste Group. La società ha dichiarato che a causa di maggiori accantonamenti in Ungheria e Romania, il 2014 si potrebbe concludere con una perdita pari a 1,6Mld€. In borsa il titolo ha registrato il maggior calo dal 2009 (-16%), anche se la banca ha aggiunto che non necessita di un aumento di capitale. In Italia il Ftsemib è stato particolarmente penalizzato dal settore bancario con Unicredit ed Intesa in ribasso di oltre il 3%. I due gruppi sono particolarmente esposti al business in Est Europa e la notizia di Erste Group ha aumentato i timori di possibili ripercussioni sui conti anche dei due istituti. In calo anche le banche popolari. I ribassi hanno interessato anche altri settori come ad esempio le telecomunicazioni, con Telecom Italia che ha perso l’1,5%. Negativo anche il comparto auto con Fiat in calo di oltre l’1%. Ribassi contenuti per i titoli del lusso. Prese di profitti infine anche su Mediaset (1,4%) dopo i buoni rialzi dei due giorni precedenti. Stanno oscillando intorno alla parità nella fase iniziale degli scambi. In Italia balzo positivo di Mediaset nella fase iniziale degli scambi dopo l’accordo con Telefonica. Negli Usa venerdì il mercato è rimasto chiuso per la celebrazione del giorno dell’Indipendenza. Gli scambi torneranno alla normalità oggi. Questa mattina in future stanno scambiando leggermente al di sotto della parità. Sul fronte emergente l’indice MSCI EM venerdì ha chiuso invariato, restando in prossimità del massimo da 13 mesi. Venerdì è stato registrato un andamento misto per i listini asiatici e dell’Est Europa, mentre hanno chiuso piuttosto deboli quelli dell’America latina (anche se il Brasile è salito dello 0,3%). Segnaliamo il forte calo della borsa ceca che ha lasciato sul terreno quasi il 4% come conseguenza del calo di Erste Group che ha un peso rilevante nel Prague Stock Exchange Index. Questa notte andamento misto in Asia con i listini cinesi che oscillano intorno alla parità. In evidenza alcuni indici minori come ad esempio quello indonesiano che guadagna oltre l’1%. Rialzo marginale per l’indice indiano che va comunque ad aggiornare il nuovo massimo oltre i 26.000 punti di Sensex. In lieve calo il Giappone (-0,4%).


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