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Renzi è davvero un piccolo Berlusconi

E’ proprio vero. Matteo Renzi è un piccolo Silvio Berlusconi. Lo imita anche nelle gag truffaldine. L’ex Cav. – allora ‘’folgorante in soglio’’ – si accattivò le simpatie del Senato Usa raccontando, in inglese (una lingua che non conosce), la storia di un padre (il suo) che condusse un bambino (lui stesso, ancora con i calzoni corti) a visitare un cimitero di caduti alleati nella Seconda guerra mondiale, inculcandogli così il culto perenne della libertà. A Venezia, nella riunione del Consiglio Ue, Renzi (in un inglese scolastico) ha narrato che, quando era piccolo (ma già volitivo), sua madre si commosse assistendo ad un evento della nascente Europa unita, instillando così, nel figlio, l’amore che porta alla causa dell’unità del Vecchio continente. Aspettiamo soltanto che il giovane premier cominci ad indossare il doppiopetto.

Ci avete fatto caso ? Parecchi dei giocatori più forti delle Nazionali che si sono fatte onore in Brasile sono anche dei beniamini del Campionato italiano. Molti degli Azzurri, invece, li conosceva solo Cesare Prandelli.

Credo che Vasco Errani sia un fior di galantuomo e, per quanto mi riguarda, potrebbe restare al suo posto. Trovo singolare, invece, la linea di condotta della segreteria del Pd che ha costretto un’altra persona perbene, come Giorgio Orsoni, a dimettersi da sindaco di Venezia. Rimango dell’avviso che non siano i giudici a rilasciare una patente di onestà. E a scegliere chi debba governare: alla stregua degli ayatollah.

Corre voce che sarà Giuliano Poletti il candidato del Pd a Governatore dell’Emilia Romagna, senza doversi sottoporre al rito delle ‘’primarie’’. Così, in un settore delicato come il lavoro e il welfare sarà nominato, dall’inizio della legislatura, un terzo ministro. Che dire? Renzi intende applicare proprio in quella posizione la riforma del contratto a termine.

Questi azzeccagarbugli pretendono di semplificare l’assetto istituzionale del Paese, ma stabiliscono che per eleggere il presidente della Repubblica si dovranno fare ben nove votazioni inutili (quelle con maggioranza qualificata); quelle ‘’utili’’ cominceranno comunque dalla decima (la prima con maggioranza assoluta).

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