Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Vi spiego la vera questione Enav-Aeronautica Militare

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Gentile Direttore, nell’articolo pubblicato lo scorso 28 luglio, a firma della giornalista Michela Della Maggesa, si parla di una “baruffa” tra Aeronautica Militare e PD che non esiste.

Premesso che il relatore del ddl di conversione in legge del DL 90/2014, ha espresso parere favorevole alla riformulazione proposta e allo stesso modo si è espresso il Governo, mi corre l’obbligo, essendo l’autore della proposta emendativa approvata, ancorché con alcune modifiche, fare alcune precisazioni.

Se per un verso dovrebbe essere superfluo il dover ricordare che l’Aeronautica Militare, nei suoi 91 anni di encomiabile servizio al Paese, non ha mai messo in discussione una decisione dello Stato e che quindi appare impossibile pensare che lo possa aver fatto in una particolare sede di discussione parlamentare alla quale è estranea, per l’altro sarebbe oltremodo inutile ricordare all’attenta articolista che le forze armate hanno l’impellente necessità di “smaltire” il personale in esubero per dare attuazione alle disposizioni che il legislatore ha voluto dettare con la legge di revisione in senso riduttivo dello strumento militare nazionale (L. 24472012).

A tal proposito, a differenza di altri settori della pubblica amministrazione dove apparati o servizi inutili vengono mantenuti in vita per garantire la sopravvivenza di particolari rendite, l’Aeronautica militare ha da tempo avviato una concreta e profonda riorganizzazione e, nell’ottica della complessiva revisione della spesa imposta con diversi provvedimenti normativi e della reale sostenibilità economica, ha ritenuto, tra le altre, di dover cedere all’Enav la gestione dei servizi degli aeroporti non più strategicamente utili al raggiungimento dei compiti istituzionali.

Nel merito dell’articolo, poi, non si spiega come l’autrice abbia potuto attribuire all’Aeronautica militare delle dichiarazioni sul personale che sono oggettivamente destituite di qualsiasi fondamento laddove viene definito come personale “che costa (al contribuente, ndr), specie relativamente alla formazione”.

Il personale in questione è stato già formato – e da anni – a costi irrisori. Diverso sarebbe formarne di nuovo da parte di Enav spa con costi che ammonterebbero a circa 100.000 euro pro capite, e per un totale di 150 controllori (30 unità in ognuno dei cinque aeroporti, ndr) come già dichiarato da Massimo Garbini AD di Enav spa in sede di audizione il 24.07.2013 in commissione trasporti.

Quindi, se la matematica non è un opinione, l’Enav, e quindi lo Stato, e quindi il cittadino contribuente, sarebbe gravato da una spesa di 15 milioni di euro per avere 150 controllori di volo abilitati al servizio di controllo del traffico aereo dopo circa due/tre anni di formazione.

Si pensi, inoltre, che la forza armata potrebbe trovarsi in serie difficoltà per riuscire ad individuare una nuova sede di servizio che consenta di impiegare adeguatamente il personale controllore di volo militare rimasto senza un effettivo lavoro e quindi finirebbe col relegarlo a svolgere altre mansioni o, come avvenuto in altri casi, dovrebbe procedere a riqualificarlo per altre categorie/specialità, con tutti i disagi che ne conseguirebbero. Il nostro paese non può permettersi questo lusso.

Se si pensa, poi, che l’Enav spa necessiterà di un congruo numero di nuovi controllori per il prossimo triennio – difficilmente raggiungibile con l’uso del solo personale interno provvisto di idonea abilitazione – e che il personale militare che eventualmente vi transiterebbe cesserebbe di percepire la c.d. indennità antiesodo, è facile riuscire a comprendere la portata dell’impegno presentato da Giachetti e positivamente recepito dalla Commissione parlamentare che l’ha fatto proprio inserendolo nel testo del decreto legge 90/2014 in discussione.

Quindi nessuna “baruffa” ma, sicuramente, solo una avventata, quanto isolata e poco ponderata lettura di una scelta politica che ha avuto il merito di riuscire a coniugare intelligentemente gli interessi della collettività con quelli di due differenti amministrazioni dello Stato (Enav e Difesa) in una razionalizzazione delle risorse umane ed economiche che forse il legislatore del 2008 avrebbe dovuto prevedere nella stesura dei decreti di cessione dei servizi di cui si discute dall’Aeronautica all’Enav.

Cordiali saluti

Luca Marco Comellini, Segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm).

Risponde Michela Della Maggesa, autrice dell’articolo:

Ringrazio il segretario Comellini per l’attenzione, per aver approfondito la questione e per aver sottolineato alcuni aspetti non affrontati nell’articolo. Sul fatto che io “abbia potuto attribuire all’Aeronautica Militare” talune dichiarazioni sul personale, tengo a precisare che si tratta appunto di dichiarazioni di autorevoli esponenti della Forza Armata che hanno preferito non essere citati con nome e cognome“.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter