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Chi è il numero uno dei lanciatori europei nominato da Airbus e Safran

Airbus Group e Safran hanno nomitato Alain Charmeau, 58 anni, capo operazioni sistemi spaziali di Airbus Defence and Space, chief executive officer della Space Launcher joint venture. I numeri uno dei due gruppi, rispettivamente Tom Enders e Jean-Paul Herteman, hanno inoltre trovato un accordo per la nomina di Marc Venture, 63 anni, come direttore del board of director della nuova entità. In seguito all’annuncio iniziale del 16 giugno scorso, la decisione congiunta è motivata dalla volontà di dare una base concreta alla joint venture paritetica, il cui obiettivo è quello di “rilanciare il business del segmento dei lanciatori”, come spiega Airbus Group, “con una nuova famiglia di prodotti versatile, competitiva ed efficiente, in grado di andare incontro alle esigenze del mercato commerciale ed istituzionale”.

UNA TAPPA IMPORTANTE

“La nomina di oggi – ha dichiarato Tom Enders – è una tappa importante nella creazione della joint venture”. “Il management – ha aggiunto il numero uno di Airbus Group – ha una missione molto chiara: migliorare la competitvità dei futuri lanciatori europei”. Senza questo passo, spiega Enders, il rischio è di avere in futuro una posizione del tutto marginale nel settore. “Abbiamo piena fiducia nel ceo e nella sua squadra – ha detto Jean-Paul Herteman, chairman e ceo di Safran -, in grado di stabilire un piano operativo per la nuova realtà europea e di ottimizzare la configurazione dei futuri lanciatori da un punto di vista industriale”. Nella Space Launcher, ogni azionista darà pieno supporto e giocherà un ruolo chiave nelle rispettive sfere di competenza – ovvero Safran per la propulsione spaziale e Airbus Group nel suo ruolo di costruttore-integratore – specie in Francia e Germania, combinando esperienze di comprovato successo.

LA ROADMAP INDUSTRIALE

L’iniziativa si iscrive nel lavoro preparatorio degli ultimi due anni portato avanti sotto la leadership dell’Agenzia spaziale europea (Esa), dopo la ministeriale del 2012. In quel consesso è stato infatti deciso dal punto di vista squisitamente industriale di sviluppare ed accelerare l’entrata in servizio del lanciatore pesante Ariane 5 ME, come evoluzione dell’Ariane 5, incluso un miglioramento dello stadio superiore basato sul motore Vinci e di sviluppare Ariane 6 in due varianti: l’Ariane 6.1 e l’Ariane 6.2, capaci di servire tutte le esigenze di clienti commerciali e istiuzionali, a partire da ESA e Agenzie spaziali nazionali.

FOCUS SUI COSTI DI LANCIO

Al momento per la joint venture è stato firmato un memorandum of understanding, anche in attesa della prossima ministeriale dell’ESA, prevista a dicembre, che stabilirà la road map definitiva sui lanciatori europei. Il programma Ariane, a cui partecipa anche l’italia con Avio come partner industriale, è andato avanti con successo negli ultimi 30 anni, ma specie per i costi, oramai non più competitivi dopo l’arrivo sul mercato internazionale di nuovi soggetti, come l’americana SpaceX, ha bisogno per rimanere sul mercato di una nuova struttura industriale maggiormente efficiente. L’avvio delle operazioni della jooint venture è atteso entro fine anno, una volta ottenute le approvazioni di legge.


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