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Non basta la retorica sulla flessibilità a ristabilire la domanda in Europa

Un grande passo per Draghi, un piccolo – ma significativo – passo per l’Europa. A Jackson Hole abbiamo assistito al tentativo di Draghi di rimettere al centro della soluzione alla crisi europea l’attenuazione dell’austerità fiscale, per soccorrere una politica monetaria che da sola, quando prevale il pessimismo, non riesce a far ripartire credito ed investimenti.

Ma non può certo bastare: è evidente che la retorica della flessibilità e minore austerità nei conti pubblici non serve né a ristabilire domanda interna né ottimismo negli operatori.

Il segnale che anche il Premio Nobel Sims ha dato alla riunione dei Premi Nobel a Lindau è che serve una politica fiscale espansiva da parte di tutti i Paesi europei, votata alla crescita. Per fare questo c’è solo una strada: fermare l’ottuso Fiscal Compact. Visto che la politica non si decide, lo faranno i cittadini con il referendum anti austerità.


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