In area euro ennesima giornata con tassi core, in modo particolare tedeschi in forte calo e nuovi minimi storici del tasso decennale a fronte di permanenza in negativo del comparto biennale. Lo spread 2-10 anni tedesco si sta pertanto avvicinando alla soglia dei 100pb, il livello più basso dal dicembre 2008, un andamento che in genere tende a riflettere l’attesa di un rallentamento dell’economia.
La conferenza stampa di Draghi non ha apportato nuovi elementi di rilievo che non fossero già noti. Sul tema inflazione Draghi ha dichiarato che è attesa rimanere bassa nei prossimi mesi prima di un recupero graduale nei prossimi 2 anni. Al momento è difficile stimare l’impatto delle tensioni geopolitiche che nel frattempo sono aumentate. Sul tema ABS ha evidenziato come la BCE è impegnata ad andare avanti sull’ipotesi di introduzione di un piano di acquisti a prescindere dai tempi che l modifiche regolamentari richiederanno. A testimonianza di tale impegno Draghi ha annunciato che la BCE sta per assumere un consulente su questa tematica.
Non sono mancate inoltre dichiarazioni che hanno ribadito l’impegno a porre in essere un piano di QE nel caso di prolungata fase di bassa inflazione. Su questo punto Draghi ha specificato che il piano potrebbe comprendere sia asset pubblici (in modo particolare titoli governativi) sia privati (tra cui anche le ABS).
La reazione dei mercati successiva alla parole di Draghi è stata influenzata dal contestuale innalzamento del livello di tensioni geopolitiche. Han pesato infatti da un lato il via libera di Obama a raid mirati nel nord dell’Iraq (per frenare un possibile genocidio da parte degli islamisti dell’Isis) e la minaccia russa di estendere le sanzioni oltre il comparto agricolo, ricomprendendo eventualmente anche quello aereo, navale ed automobilistico.