In occasione della visita di Papa Francesco in Corea, dal 14 al 18 agosto, sarà inaugurata a Seul la mostra “La Bellezza del Cristianesimo. Capolavori dal Duomo di Firenze e dai Musei Vaticani” organizzata dal National Palace Museum of Korea e dall’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze. Curata da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, la mostra presenterà oltre cinquanta opere (di cui tre provenienti dai Musei Vaticani e le altre dal Museo dell’Opera del Duomo di Firenze) che illustrano la struttura della fede cristiana attraverso sculture, dipinti e suppellettili liturgici. L’intento dell’esposizione è quello di richiamare l’attenzione sull’importanza che il cristianesimo attribuisce alla bellezza e, di conseguenza, alle arti visive. Le opere saranno presentate sullo sfondo di grandi proiezioni evocanti il Duomo, il Battistero e il Campanile di Giotto, accompagnate da musiche sacre composte nei secoli per la Cattedrale fiorentina.
ESPORTARE CULTURA
La mostra a Seul è anche l’occasione per vedere un numero consistente di opere del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, uno dei più importanti al mondo per la scultura medievale e rinascimentale fiorentina con capolavori di Donatello, Michelangelo, Lorenzo Ghiberti, Arnolfo di Cambio, Luca della Robbia, capolavori che altrimenti non sarebbero visibili al pubblico fino all’autunno 2015, quando termineranno i lavori di realizzazione del nuovo grande museo che riaprirà al pubblico.
Il percorso espositivo della mostra “La Bellezza del Cristianesimo” si articolerà in sette sezioni tematiche: La Porta della fede; Porta, Via, Verità, Vita; Cristo e la creatività; Sacerdozio e sacramenti; Lo splendore della liturgia; L’armonia del cielo; Profeti e santi.
LE OPERE
La spettacolare replica, in scala 1:1, della Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti (realizzata dalla Frilli Gallery di Firenze dai calchi originali della porta), alta 5 metri, aprirà la mostra ed introdurrà al Cristianesimo, attraverso la rappresentazione dei dieci episodi tratti dell’Antico Testamento. Nella seconda sezione, al centro di una sala lunga circa 15 metri, sarà presentata un’unica opera: il Cristo benedicente dello scultore trecentesco Tino di Camaino, originalmente posto sopra una delle porte del Battistero fiorentino. Nella sezione successiva, in uno spazio analogamente grande, verrà trattato il tema di Cristo e la creatività. Le opere esposte in questa sala saranno i sette rilievi esagonali della fronte occidentale del Campanile, scolpiti tra il 1330 e il 1340 da Andrea Pisano e allievi. La quarta sezione, Sacerdozio e sacramenti, suggerisce il ruolo degli uomini chiamati da Dio a insegnare al suo popolo la santità. Ad aprirla il San Zanobi parato da vescovo, scolpito da Arnolfo di Cambio per la facciata del Duomo intorno al 1305. Esposti anche un mosaico d’inizio Cinquecento, rappresentante sempre San Zanobi, la mitria usata da Papa Leone X nel Duomo di Firenze nel 1515 e il pastorale tardo-trecentesco del Cardinale Pietro Corsini; infine i rilievi a losanga della fronte settentrionale del Campanile raffiguranti i sette sacramenti.
La stupenda croce processionale di Luca della Robbia, aprirà la quinta sezione, accompagnata da quattro pianete e due piviali dei secoli XV-XVIII, nonché una selezione di calici rinascimentali e barocchi prestati dalla Cattedrale. Al centro dello spazio sarà collocato un candelabro tortile della bottega di Arnolfo, con inserti musivi. Anche la sesta sezione, Armonia del cielo, riguarderà la liturgia, evocandone la componente musicale con i quattro angeli musicanti trecenteschi provenienti dalla facciata del Duomo, esposti contro un fondale dove saranno proiettate le formelle della Cantoria di Luca della Robbia.
L’ultima sezione, Profeti e santi, avrà al centro il rilievo del maestro quattrocentesco Pagno di Lapo Portigiani, Maria col Bambino, fiancheggiata dalle statue di Andrea Pisano per il Campanile fiorentino, Mosé e La sibilla eritrea. Esposte anche la bellissima testa del San Giovanni Battista di Tino di Camaino, la Santa Reparata di Andrea Pisano e i due Profeti donatelliani dalla porta del Campanile.
A coronare questa sezione, tre capolavori dai Musei Vaticani: il San Matteo e l’Angelo di Guido Reni, il San Giovanni Battista del Guercino e La morte di san Francesco Saverio del Baciccia.
A chiusura della mostra, due opere evocanti la Carità, chiave divina ed umana della fede cristiana.