Il 15 agosto Corrado Passera con una lettera al quotidiano Libero ha annunciato che è pronto a guidare il centrodestra. La notizia conferma ciò che il 14 giugno scorso a Roma l’ex Ad di Banca Intesa aveva già manifestato. Il processo di costituzione dell’organismo politico quindi va avanti, con la chiara volontà di dare un’impronta definita ad una coalizione nella quale possono e vogliono riconoscersi coloro che condividono valori liberali e popolari. Una proposta politica che punta a conquistare la fiducia degli italiani, per una governabilità coerente con le domande urgenti poste dai cittadini. L’ambizione dell’ex ministro dell’esecutivo Monti è la costruzione di una concreta alternativa alla sinistra e al governo Renzi. L’impegno di Passera può legittimamente iscriversi nella tradizione dei governi a guida cattolico-liberale, che tanto bene hanno fatto all’Italia. Nella scia della lezione di Sturzo, Einaudi, Spinelli, De Gasperi Corrado Passera può dar vita ad un nuovo cominciamento della democrazia repubblicana, in un momento di crisi non solo economico, ma anche etico, culturale e politico. Si tratta di definire una nuova fisionomia per il nostro Paese, di mettere a punto un progetto Italia in rapporto agli sconvolgimenti che stanno avvenendo su scala planetaria.
Politiche a favore della famiglia, dell’incremento della libera iniziativa, di un fisco equo, di scelte economiche squisitamente liberali, che evitino interventi palesi o surrettizi dello Stato, di un welfare moderno, coerente con le inziative economiche e sociali che stanno caratterizzando il mercato globale.
Una diversa visione dell’Europa non è obiettivo secondario, considerato che dall’UE arrivano direttive vincolanti per i paesi che ne fanno parte. Non è concepibile che una ristretta oligarchia di tecnocrati possa dettare linee rigide di comportamento ai parlamenti nazionali in campo economico, finanziario, sociale, etico, culturale. L’UE o si dà regole di reale e concreta legittimazione popolare, in linea con i principi di solidarietà e sussidarietà per cui nacque, oppure sarà necessario un generale processo riformatore che stabilisca con chiarezza i rapporti tra l’UE e i singoli Stati.
Nel sessantesimo anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi, protagonista della ricostruzione dell’Italia, dopo il secondo conflitto mondiale, e padre fondatore dell’Europa unita, stimola l’idea che Corrado Passera, nel solco dell’esperienza dello statista trentino possa contribuire concretamente a unire liberali, cattolici, riformatori; a rimettere il Paese in corsa verso lo sviluppo, la crescita, il benessere, facendo decollare finalmente il nuovo sistema Italia.
Corrado Passera e la lezione di De Gasperi
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