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Costituente popolare, è qui la festa?

Dopo mesi e mesi di annunci, ora la resa dei conti si avvicina. E’ settembre la data indicata per la nascita della Costituente popolare, il gruppone parlamentare che dovrebbe unire Ncd, Udc, Popolari e parte di Scelta civica, primo passo per un futuro raggruppamento politico che rappresenti il nuovo centrodestra nel segno del Ppe con rapporti tutta da delineare con Forza Italia.

Giorni e giorni di contatti, lavorii, manovre e scaramucce tra le varie anime in campo dovrebbero tradursi a breve in nuovi gruppi alla Camera e al Senato con l’obiettivo di pesare maggiormente negli equilibri di governo.

LE FATICHE DI ALFANO
E’ stato Angelino Alfano a dare ufficialmente l’annuncio in un’intervista ferragostana al Corriere della Sera: “A settembre si manifesterà un’area di oltre 80 parlamentari che sosterrà la riforma costituzionale e il governo e guarderà al Partito popolare europeo. Un’area con Ncd, Udc e la parte di Scelta Civica che non vuole legarsi al Pd. Un’area alternativa alla sinistra, che si costruisca identità e forza per collaborare con la sinistra non comunista nei momenti di emergenza, come quello presente”.

Una dichiarazione a cui per ora non è seguita una data precisa per la presentazione, complici forse le ferie dei palazzi romani e i tanti dossier su cui è stato impegnato il leader di Ncd. Dalla querelle governativa con il Pd sull’articolo 18 alle critiche per la battaglia contro i “vu cumprà” al fronte europeo sull’immigrazione clandestina, è stato un mese tosto per il ministro dell’Interno che ha avuto poco tempo da dedicare al partito.

LA FESTA DELL’UDC
Cerca di stringere i tempi l’Udc che per la prima volta ribattezza la sua tradizionale festa a Chianciano terme “Costituente popolare”. Nonostante la sede del partito sia chiusa fino a lunedì, gli organizzatori sono al lavoro per l’evento in programma dal 12 al 14 settembre in Toscana e che punta a portare sullo stesso palco gli esponenti del futuro probabile partito unico.

BERLUSCONI… O NO?
Sul domani del polo moderato in questi giorni si è espresso anche Pier Ferdinando Casini. Il presidente della Commissione Esteri al Senato ha tracciato su Libero quella che secondo lui dovrebbe essere la strada per il centrodestra 2.0: “La lista Udc-Ncd alle Europee è stata un primo passaggio. Adesso bisogna procedere all’unificazione di tutti i gruppi che stanno nella maggioranza e che non sono il Pd. E poi avviare subito un dialogo forte e stretto con Forza Italia. Tu puoi dissentire dal leader di Fi, ma non puoi non prendere atto che gli elettori che andiamo cercando sono gli stessi. Lasciare a Renzi il monopolio del dialogo con Berlusconi è demenziale. Se lo fai, poi non ti lamentare se tanti elettori, invece di votare Ncd-Udc, votano Renzi”.

Una posizione molto diversa rispetto a quella ufficiale di Ncd e Udc che per ora chiudono a qualsiasi alleanza con Berlusconi e Forza Italia. Ma paradossalmente simile a quella di Mario Mauro, feroce critico di Casini per essere stato sostituito in Commissione Affari esteri a giugno. Il leader dei Popolari per l’Italia ha proposto in più di un’occasione in questi giorni una grande alleanza governativa che comprenda anche Forza Italia per il bene del Paese. Una sorta di grosse koalition che potrebbe essere, dice, propedeutica a una futura riaggregazione del campo moderato.

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