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Federica Mogherini va in Europa. Tutte le sfide di Lady Pesc

Il gran giorno è arrivato. Oggi finalmente prenderà forma la nuova Commissione europea e con ogni probabilità Federica Mogherini la titolare della politica estera e di sicurezza della Ue. Non mancheranno, per dirla alla Renzi, i gufi e i rosiconi, ma non si può negare che si tratti di un risultato nettamente positivo. Per il premier ma ancor di più per l’Italia.

Pur nella tragicità delle tante e gravi crisi internazionali aperte, per l’Europa vi è ora l’opportunità di tornare ad essere quel progetto istituzionale che i padri fondatori avevano immaginato. Una Unione cioè capace di contare più per la sua vocazione alla pace che non per la sua moneta. Dall’Ucraina alla Libia sono numerosi i fronti aperti lungo i confini del vecchio continente. Su ciascuno di questi occorrerà rispondere non solo come singoli Stati ma anche, e soprattutto, come UE.

La Mogherini avrà quindi l’occasione di giocare da protagonista potendo entrare in praticamente tutti o quasi i dossier di Bruxelles. Certo, l’attuale titolare della Farnesina rappresenterà tutta l’Europa e non si presterà a fare la piccola portatrice d’acqua per il suo Paese. Ciò detto, è evidente che uno spazio personale di interpretazione del ruolo c’è e farà anzi una grande differenza.

Rafforzando il legame con la Nato che proprio settimana prossima terrà in Galles un summit particolarmente decisivo, la Mogherini potrà lavorare per spostare l’attenzione dal versante est (dove non si potrà non tenere un punto fermissimo verso le arroganti e pericolose mosse di Putin) a quello meridionale.

Libia, Iraq, Siria e più in generale il quadrante chiamato Mena (Medio oriente e Nord Africa) sono non solo una fonte di preoccupazione per le nazioni europee bagnate dal mar Mediterraneo ma potenzialmente una minaccia (e al contempo una opportunità) per tutta la Ue e per gli alleati americani.

La Lady Pesc italiana potrà anche nella relazione bilaterale Bruxelles-Washington rivelarsi decisiva per avvicinare ancora di più le sponde dell’Atlantico e dare maggiore impulso alle trattative per il Ttip e per una collaborazione maggiore in termini di sicurezza, dall’intelligence all’antiterrorismo passando per il cyber-space.

Un vasto programma attende Federica Mogherini, compresa la tessitura di una trama diplomatica più forte e più trasparente con l’India.

In gioco c’è la sorte dei nostri Marò ma anche il rapporto (sia italiano che europeo) con una grandissima democrazia ed altrettanto rilevante economia. Riuscire a coniugare interesse nazionale ed interesse europeo è la cifra della sfida che attende lei e la nuova commissione. Come non tifare per il successo…


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