L’affare Vivendi gli è sfuggito di mano ma per Telecom Italia potrebbe aprirsi uno scenario ben più ampio. La possibile fusione tra l’operatore telefonico italiano e Mediaset, che dopo tempo è tornata ad animare la stampa nazionale, sembra adesso suffragata da alcuni indizi, alcuni dei quali fanno capo alla figura del finanziere bretone Vincent Bollorè. “Telecom-Mediaset? Adesso se ne può parlare”, è la sintesi che il Corriere della Sera oggi fa dell’intervista a Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia.
LA SAMBA TELEFONICA
Tutto è partito in Brasile dove Vivendi, la holding parigina di cui Bolloré è presidente e primo azionista con una quota del 5 per cento, controlla la compagnia telefonica Gvt, da un anno in vendita e divenuta oggetto del desiderio sia di Telecom che di Telefonica, entrambe già presenti sul mercato sudamericano.
IL RUOLO DI BOLLORE’
Ma il Presidente del gruppo di produzione audiovisiva francese siede anche sulla poltrona della vicepresidenza di Mediobanca e gode di un pacchetto azionario presso Generali, entrambi azionisti di riferimento di Telecom Italia. L’uomo d’affari francese vanta soprattutto una lunga frequentazione con Silvio Berlusconi, frutto di un’amicizia comune con il finanziere tunisino Tarak Ben Ammar.
Tutte ragioni che hanno portato alcuni addetti ai lavori a disegnare possibili scenari di collaborazione tra il gruppo Mediaset e Telecom e i più azzardati una possibile fusione. Argomenti e auspici toccati anche da Cesare Geronzi, già presidente di Mediobanca, in una intervista ieri al settimanale Milano Finanza.
La battaglia tra Telecom e Telefonica per Gvt e le ipotesi sul futuro dell’azienda italiana di telecomunicazioni negli approfondimenti di Formiche.net:
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