Mercoledì 20 agosto torna in Parlamento la politica estera e di sicurezza. All’ordine del giorno il via libera alla fornitura di armi ai curdi perché possano difendersi dal tentativo di sterminio messo in atto dai terroristi dell’Islamic State.
I presidenti delle commissioni Esteri e Difesa del Senato, Casini e Latorre, si erano esposti pubblicamente per rivendicare il ruolo del Parlamento come protagonista attivo di questo passaggio delicato e, per il Pd, il deputato Andrea Manciulli ha già anticipato il sostegno alle valutazioni del governo. I ministri Pinotti e Mogherini troveranno quindi un clima di responsabile e positiva attenzione.
Restano però le parole messe nero su bianco da Di Battista, il parlamentare di M5S che ha ritenuto di dover giustificare i terroristi sfoderando tutto il meglio (si fa per dire) della retorica anti-americana e anti-capitalista. I terroristi di Isis e Boko Haram sarebbero – secondo la tesi proposta sul blog di Beppe Grillo – conseguenze dell’industria degli armamenti (e si cita Lockheed Martin con i suoi F35) e di quella del petrolio (qui – per evidente orgoglio nazionale… – Di Battista tira in ballo persino l’Eni).
Ecco perché domani è il giorno giusto per fare un ragionamento di verità sui temi della difesa, per scrivere la premessa di quel Libro Bianco su cui tanto sta lavorando il ministro Pinotti. Domani è il giorno giusto per rilanciare il ruolo italiano nella Ue e nella Nato in un rapporto di amicizia franca e solida con gli Stati Uniti. Domani è il giorno giusto per ribadire l’importanza della sicurezza nazionale ed internazionale del nostro Paese e confermare l’interesse nazionale verso il comparto dell’industria aerospaziale che, con Finmeccanica ed i distretti regionali animati da numerose e eccellenti Pmi, rappresenta anche un volano fondamentale per la crescita.
Domani è il giorno giusto per smentire Di Battista e dare seguito piuttosto alle parole di Papa Francesco, riconoscendo il male dove c’è e dove si presenta in modo inequivoco. Domani è il giorno giusto per ricordare il sacrificio delle nostre forze armate che proprio in Iraq, a Nassiriya, hanno pagato con la loro vita il prezzo più alto per portare la pace e la sicurezza.
Domani è il giorno giusto per non sprecare un altro giorno.