Matteo Renzi in Iraq e le ministre Mogherini e Pinotti in Italia. E’ sull’asse Erbil-Roma che prende forma la nuova strategia europea contro l’Isis?
Mentre il premier a colloquio con Nouri Al Maliki, e poi con il presidente iracheno Fouad Masoum di etnia curda, annuncia l’arrivo del sesto aereo di aiuti umanitari, davanti alle Commissioni di Esteri e Difesa di Camera e Senato il titolare della Farnesina osserva che gli aiuti militari all’Iraq sono “indispensabili nell’immediato ma difficilmente rappresentano a lungo termine la soluzione di questa come di qualsiasi crisi”. E il ministro della difesa annuncia l’invio di armi ai curdi.
QUI ERBIL
Se qualcuno pensa che davanti ai massacri in Iraq l’Europa volterà le spalle e pensa solo allo spread ha sbagliato previsione oppure ha sbagliato semestre, ha detto Renzi incontrando il premier Haider Al Abadi, per poi twittare che “l’Europa non è solo spread e vincoli. È nata per difendere una certa idea di mondo e di dignità dell’uomo Ecco perché siamo qui oggi #Erbil”. La vicinanza dell’Europa all’Iraq è il messaggio principale di questa visita lampo, nella consapevolezza che “l’individuazione di una strategia chiara per far uscire l’Iraq da una situazione di violenza” è l’obiettivo al quale concorrerà la formazione di nel Paese di un governo di grande coalizione. Al centro dell’incontro sicurezza e lotta al terrorismo, dopo l’assassinio del giornalista americano James Foley.
QUI ROMA
Intanto nella Capitale le commissioni Esteri e Difesa del Senato hanno approvato la risoluzione dei rispettivi presidenti che sostiene il governo italiano nell’invio di aiuti militari ai curdi. I sì sono stati 27, 4 i contrari e nessuno astenuto. Prima del voto c’è stata l’informativa dei ministri Mogherini e Pinotti (ecco il video della seduta) ai membri delle Commissioni di Camera e Senato. La prima risoluzione, fatta propria dai quattro presidenti delle Commissioni, era favorevole all’invio di aiuti militari, mentre la seconda e la terza, rispettivamente di M5S e Sel, contraria.
MOGHERINI
Secondo il ministro degli Esteri in Iraq “è a rischio la vita di civili, cristiani, yazidi, musulmani: è un dovere politico, ma soprattutto morale, rispondere a un dramma umanitario”. E ancora: “Gli aiuti militari all’Iraq sono indispensabili nell’immediato ma difficilmente rappresentano a lungo termine la soluzione di questa come di qualsiasi crisi”.
ISIS
Mogherini definisce l’Isis “una minaccia non solo per l’Iraq, ma per l’intera regione, per l’Europa e per il mondo intero. Non è una sorpresa, ma quello che sta accadendo in Iraq è straordinario per gravità e per l’impatto sui civili”. L’Italia si è impegnata a “costruire una cornice internazionale a partire da quella europea”, anche con frequenti contatti da parte della Santa Sede.
PINOTTI
Armi automatiche leggere e relativo munizionamento ai peshmerga curdi: così il ministro della Difesa Roberta Pinotti che si dice pronta ad un “sollecito invio di materiale militare d’armamento già in uso alle Forze Armate nazionali. Tale contributo, destinato alla difesa personale e d’area”. E aggiunge: “Con altri paesi è allo studio la possibilità di contribuire allo sforzo della comunità internazionale, fornendo la capacità di trasporto di materiale d’armamento reso disponibile da altre nazioni già appartenenti al blocco sovietico”.