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Leonardo Tricarico: “Che cosa penso dell’incidente tra i Tornado dell’Aeronautica”

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Dopo il ritrovamento dei primi due corpi dei 4 piloti coinvolti nell’incidente di ieri nei pressi di Ascoli Piceno dove si sono scontrati due Tornado dell’Aeronautica militare, il bilancio della collisione si appresta ad essere dei più tragici.

Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare ed attuale presidente della Fondazione Icsa spiega a Formiche.net alcune delle cause che avrebbero potuto provocare lo scontro tra i due velivoli dell’aeronautica militare, sottolinea l’importanza delle esercitazioni e sferra un attacco al commissario della Spending Review Carlo Cottarelli.

SOLO RICONOSCENZA
“Qualunque sia la causa dell’incidente l’unico sentimento che ha legittimità di esistere dovrebbe essere quello della riconoscenza perché questi giovani si stavano allenando per mantenere alto il prestigio delle forze armate italiane”, ha commentato Tricarico.
Il generale ricorda che i Tornado sono sempre stati presenti in tutti gli scenari di conflitto, dall’Afghanistan ai Balcani fino in Libia, dove grazie ai quali le nostre forze si sono distinte.
“Il prodotto che oggi le nostre forze armate sono in grado di assicurare al Paese è importante nonostante il momento che come struttura pubblica, forse l’unica con cui possiamo ancora viaggiare a testa alta nel contesto internazionale, stanno vivendo”, commenta Tricarico.

CAUSE E BILANCI
Sfiorando le questioni di bilancio, Tricarico ricorda quanto sarebbe auspicabile, se ci fossero le condizioni economiche, allenarsi in contesti geografici simili a quelli che verosimilmente si potrebbero incontrare.
E alle polemiche suscitate dalla vicinanza dei Tornado alle aree abitate e la bassa quota, Tricarico risponde che “un addestramento affinché sia proficuo deve riprodurre al massimo livello le condizioni di una scenario reale. Non avrebbe senso addestrarsi ad alta quota sul mare se poi bisogna andare in Libia”, spiega l’ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare.
“Addestrarsi nel territorio nazionale è invece molto difficile: gli interessi da tutelare sono molteplici, primo di tutti quello ambientale, l’incolumità della popolazione, gli interessi turistici ecc. Elementi che rendono il territorio nazionale un campo minato con limitati margini di azione”.
E sulle possibili cause dell’incidente dice: “Io non ho alcun dubbio che la programmazione di questo volo sia stata fatta con cura, semmai nelle collisioni in volo il fattore preponderante è quello umano. Vedremo dagli esiti che avrà avuto infatti un ruolo importante”.
“Un incidente di volo – spiega poi il generale Tricarico dopo l’esperienza di anni di volo – ha sempre più cause”.
Da qui il timore che una delle concause potrebbe essere legata a un addestramento insufficiente: “Le ristrettezze di bilancio, i tagli sul carburante e sull’esercizio quotidiano, possono portare ad un numero di ore per pilota non ottimale”.

UN MESSAGGIO PER COTTARELLI
Pur non conoscendo i dati dell’incidente e augurandosi che non sia questo il caso, Tricarico lancia un allarme nei confronti di chi non conoscendo i bilanci della Difesa effettua dei tagli poco cauti e con disinvoltura: “Cottarelli o chi per lui prima di andare a mettere le mani nei bilanci della Difesa dovrebbe sapere bene cosa si può e cosa non si può più tagliare”, tuona il presidente della Fondazione Icsa.


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