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Renzi, Berlusconi e Alfano. Le punture di spillo di Giuliano Cazzola

Uno della mia generazione che si è interessato di politica da quando ha dismesso i calzoni corti, durante gli anni ’70 ha dovuto misurarsi con la sindrome del golpe. Allora facevo il sindacalista. Capitava spesso che, in piena notte, qualcuno mi telefonasse invitandomi, per prudenza, a raggiungere la sede del sindacato perché correva voce di strani movimenti. Io mi domandavo se questa fosse proprio la scelta migliore, dal momento che i golpisti sarebbero proprio venuti a cercarci lì. Poi sono venuti gli anni dello stragismo e del terrorismo. Insomma, ne ho viste un po’ di tutti i colori. Fino a rimanere per più di dieci anni sotto tutela soltanto perché mi occupavo istituzionalmente  di lavoro e di welfare. Confesso, però, che c’è un sogno – da un po’ di mesi ricorrente – che mi regala un riposo sereno. Immagino che, al mattino, quando accendo la tv per vedere il primo tg (di solito quello breve di Canale 5), compaia sullo schermo un ufficiale dei Carabinieri che legge un comunicato a nome dello Stato Maggiore in cui si annuncia che le Forze Armate, nell’interesse supremo dell’Italia,  hanno preso il potere, sciolto il Parlamento, deposto il governo ed arrestati il premier e i ministri (eccezion fatta per Giuliano Poletti che è riuscito a rifugiarsi nella roulotte parcheggiata nella pineta di Cervia). Poi la dissolvenza con il tricolore che sventola al suono dell’inno nazionale. Il risveglio è amaro. Ma, come dicevano gli antichi,spes ultima dea.

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Nella messa a punto dell’Italicum si prepara il grande imbroglio delle preferenze che saranno introdotte a partire dal secondo dei candidati in lista seguendo  un ordine di genere. I capilista passeranno direttamente. Ciò significa che sia l’ex Cav che il capo dei Puffi avranno la possibilità di scegliere tra persone di assoluta fiducia lo ‘’zoccolo duro’’ degli eletti e delle elette. Difficilmente per Forza Italia scatterà, nei collegi, anche un secondo o un terzo seggio, che verranno conquistati soltanto attraverso il premio maggioritario e quindi solo dal Pd. Silvio Berlusconi pertanto farà il plenum dei fedelissimi, mentre Pier Matteo Renzi  lascerà uno spazio alla competizione tra le correnti del suo partito, dopo essersi assicurato, con l’elezione diretta dei capilista, la maggioranza nei gruppi parlamentari. Le formazioni centriste, che  rivendicano ‘’il diritto degli elettori di scegliere gli eletti’’, si accontenteranno di un risultato finto. La domanda è: si possono adattare le regole della democrazia alle esigenze più brutali del potere politico senza che nessuno dica beo?

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Si è accorto qualcuno che l’Italia ha la presidenza del semestre europeo?

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I sondaggi confermano un alto tasso di popolarità per il capo dei Puffi. Renzi è riuscito a capitalizzare in consenso diffuso tutti i veleni che in questi anni sono stati dispersi nei canali del nostro vivere civile. Non fanno così anche i dittatori?

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