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Irak, l’Italia e gli Stati Uniti. Parla il generale Tricarico

Mentre la decapitazione di James Foley, il giornalista americano decapitato dai miliziani jihadisti dell’Isis, continua ad inorridire il mondo intero, in Italia si lavora per trovare una strategia capace di dare una svolta all’Irak. Ieri le commissioni Esteri e Difesa hanno approvato la risoluzione governativa illustrata dai ministri Federica Mogherini e Roberta Pinotti e il premier è andato a Erbil garantendo il massimo sforzo dell’Italia e dell’Europa sull’Irak.

LA PAROLA A TRICARICO
In una conversazione con Formiche.net, l’ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare ed attuale presidente della Fondazione Icsa Leonardo Tricarico dice che la questione del’Isis non può riguardare un solo Paese: “Bisogna fare un’analisi congiunta per capire come si possono aiutare i curdi e gli iracheni ammesso che se la sentano di combattere questa guerra”.

IL RUOLO DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE
E “per farlo serve una valutazione tecnica molto accurata – spiega il generale dell’Aeronautica – per capire come la comunità internazionale e non solo gli Stati Uniti possono intervenire anche senza sporcarsi le mani se non vogliono. Io dico però che bisogna sporcarsi le mani”.

TATTICA E STRATEGIA
“Io credo che le cose che Roberta Pinotti ha individuato possono essere valide. Forse andrebbero collocate in una strutturazione complessiva di aiuti che non credo sia stata fatta”, ha commentato Tricarico.


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