Telecom Italia è al lavoro per sedurre i francesi di Vivendi, sferrare un colpo agli spagnoli capitanati da Cesar Alierta e impensierire qualche produttore audiovisivo nostrano. Ecco una ricognizione ragionata delle ultime vicende che riguardano Telecom che cerca uno spazio tra le incursioni della spagnola Telefonica e le ambizioni della francese Vivendi.
VIVENDI CONTESA TRA TELECOM E TELEFONICA
Dopo la mossa a sorpresa del 5 agosto di Telefonica che ha offerto al gruppo di produzione audiovisiva francese Vivendi 6,7 miliardi di euro per permettere la fusione tra Telefonica Brasil e Gvt, l’operatore brasiliano di rete fissa controllato da Vivendi, il Ceo di Telecom Italia Marco Patuano ha incontrato la settimana scorsa a Parigi Vincent Bollorè, presidente e azionista di Vivendi e vicepresidente di Mediobanca, per illustrare i vantaggi di un piano alternativo a quello spagnolo basato su un progetto di integrazione tra Tim Brasil e Gvt.
Un pranzo galeotto dopo il quale Bollorè si sarebbe detto disponibile a valutare la maxi-offerta italiana da 7 miliardi di euro per la sua controllata.
Secondo indiscrezioni di stampa, l’operazione consentirebbe ai francesi di Vivendi di scalzare il gruppo di Alierta e diventare azionisti di controllo della compagnia italiana con una quota del 20% del capitale. Oltre alla partecipazione Vivendi manterrebbe una quota diretta in Gvt, che Telecom fonderà con la sua Tim Brasil, creando un gruppo integrato fisso-mobile.
COMPETITIVITA’ E CONVERGENZA
Ma l’asse franco-italiano oltre a mettere i bastoni tra le ruote di Telefonica in Italia come in Sud America, potrebbe dare del filo da torcere ai produttori di contenuti audiovisivi.
Libero di pescare dal ricco bouquet di Vivendi, Telecom Italia diverrebbe partner per la distribuzione dei contenuti francesi dal Brasile fino all’Europa garantendo la convergenza strategica tra media e telecomunicazioni. Vivendi da parte sua gioverebbe della connettività e della banda Telecom per la distribuzione di film, sport e news.
Partita dal Brasile l’alleanza tra i Francesi e Telecom potrebbe così raccogliere i frutti oltreoceano ponendosi in concorrenza con Sky e favorendo la competitività del settore nel nostro Paese.
UNA SFIDA PER RUPERT MURDOCH
“Se questa cessione dovesse andare in porto – commenta Tullio Camiglieri su Il Garantista – Sky si ritroverebbe un rivale storico sul mercato italiano”. L’asse tra Sky e Fastweb e quello possibile tra Telecom Italia e Vivendi potrebbe secondo il giornalista “reintrodurre un elemento di competitività che sembra sopita da tempo”.
A questo va aggiunto il fatto che “dal 2015 Sky non avrà più la Champion League che passerà a Mediset Premium che trasmetterà tutte le principali partite della serie A del calcio italiano: “Non avendo l’esclusiva del calcio che conta e tagliata fuori dal calcio internazionale – ha scritto Camiglieri – Sky rischia di cedere a Premium centinaia di migliaia di abbonati”.
LE ULTIME MOSSE DI SKY
Minacciata già dall’annuncio dell’arrivo di Netflix, il colosso americano che offre già altrove un ricco e originale ventaglio di contenuti audiovisivi a prezzi molto competitivi, Sky ha debuttato ad aprile di quest’anno con la sua televisione online su abbonamento.
Più recente è invece la “Grande Sky”, il colosso pan-europeo della pay-Tv con 20 milioni di clienti nato dall’unione della britannica BSkyB (controllata al 39% da Rupert Murdoch), Sky Italia e Sky Deutschland per rafforzare Sky di fronte alla concorrenza.
LA SCELTA DI VIVENDI
Vivendi potrebbe prendere una decisione nel consiglio di amministrazione del 28 agosto. Sul tavolo troverà già l’offerta di Telefonica con scadenza 3 settembre e sul piatto 6,7 miliardi di euro che gli spagnoli hanno servito ai francesi e secondo indiscrezioni la possibilità di rilevare l’8,3% della stessa Telecom.
Se il gruppo francese dovesse decidere di optare per l’offerta italiana bisognerà attendere la contromossa degli spagnoli di telefonica.