Sarà probabilmente questa settimana, se le ultime pratiche parlamentari prima della breve pausa estiva lo permetteranno, la presentazione dello stato dell’arte della Costituente popolare.
LE FIRME
La nuova creatura che dovrebbe riunire Ncd, Udc, Popolari per l’Italia di Mario Mauro e parte di Scelta civica a partire da gruppi comuni in Parlamento ha come base un manifesto redatto nei giorni scorsi.
Oggi quel testo, fanno sapere da Ncd (è Gaetano Quagliariello il supervisore della raccolta) conta circa ottanta firme tra deputati e senatori dei vari schieramenti. Un numero abbastanza elevato se si pensa che la sommatoria di tutti i parlamentari di Ncd, Per l’Italia e Scelta civica è 122. Ma indicativo del fatto che non tutti sono d’accordo sul progetto.
I DISTINGUO
C’è chi per esempio fa notare nell’Udc come questa scelta arrivi fuori tempo massimo e che in questo momento siano le riforme la priorità.
Posizioni diverse si registrano anche in Ncd in riferimento alle alleanze. Mentre qualcuno come Nunzia De Girolamo e Barbara Saltamartini sembrano vedere positivamente un riavvicinamento con Forza Italia e un’edizione 2.0 della Casa delle libertà, c’è chi continua a fare dei distinguo molto netti. A partire dal leader Angelino Alfano che chiede a Berlusconi di scegliere tra Ppe e gli estremismi.
Concetto sottolineato in un’intervista su Formiche.net anche dal deputato alfaniano Paolo Alli: “Le condizioni che abbiamo posto sono l’appartenenza al gruppo del Partito popolare europeo, la natura di centro-destra, l’adesione all’esperienza di governo attuale. Requisiti che per ora vengono rispettati soltanto da NCD, UDC, PI, moderati di SC. Con Forza Italia condividiamo due dei tre elementi. Peraltro gli “azzurri” appaiono più orientati verso un asse con Lega Nord e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Formazioni che si avviano a essere populiste, estremiste e con venature razzistiche”.
LA ROAD MAP
I contatti fremono tra i tre principali artefici del progetto, Alfano, Cesa e Mauro, ma bisognerà ormai aspettare l’autunno per le prossime fasi.
E’ prevista per settembre un’assemblea di deputati e senatori dell’area che, se formeranno gruppo comune, potranno pesare sugli equilibri parlamentari e far valere le loro istanze, soprattutto per quanto riguarda le riforme.
Renato Schifani ha invece parlato di ottobre per la partenza della vera costituente popolare delle forze moderate che oggi sostengono il governo: “Non si tratterà di una fusione di sigle di partito, ma la vera fondazione del grande partito popolare italiano”.