L’alleanza per le Regionali passa da un’altra alleanza, secondo Fabrizio Cicchitto. L’esponente di spicco di Ncd e storico dirigente prima in Forza Italia e poi nel Pdl spiega a Formiche.net il suo schema per le Regionali che non può prescindere dalla riforma della legge elettorale.
Quali sono i rapporti tra Ncd e Forza Italia in vista delle Regionali?
Contenzioso politico non da poco fra noi e Forza Italia. Allo stato, a livello nazionale, è prioritaria per Ncd l’aggregazione di un’area di centro che si ponga l’obiettivo di rifondare il centrodestra e renderlo vincente ristabilendo i rapporti con quei dieci milioni di italiani che non votano più per Berlusconi e per Forza Italia, ma che non hanno votato né per Renzi né per il M5S, e che si sono rifugiati nell’astensione. Senza quei dieci milioni di voti il centrodestra sarà perdente.
Forza Italia punta a siglare un’intesa che vada da Ncd a Lega e Fratelli d’Italia. La ritiene possibile? Non ci sono posizioni inconciliabili tra voi e la Lega?
La Lega Nord di Salvini aspira a diventare la traduzione italiana della posizione lepenista. Allora, con una forza politica siffatta è impossibile realizzare un’intesa sul piano di una proposta credibile per il governo del Paese.
Se non riuscirete a trovare un accordo con Forza Italia, potreste sostenere candidati comuni con il Pd?
Mi auguro vivamente che questa ipotesi venga evitata. Ma ciò dipende non solo da noi, ma da Forza Italia che finora ha tenuto un atteggiamento a dir poco aggressivo contro Ncd e Angelino Alfano.
Quali sono le vostre condizioni?
Le scelte locali hanno evidentemente una loro autonomia. Non ci si può legare le mani in modo aprioristico ma reputo preferenziale per le regionali un’intesa di centrodestra. Essa, però, è possibile a due condizioni: che sia generalizzata (cioè anche al Nord) ma specialmente che ci sia un’intesa a monte sulla nuova legge elettorale. Non è ipotizzabile un’alleanza alle Regionali con Forza Italia se essa mira all’approvazione di una legge elettorale che strangola i possibili alleati come Ncd con clausole giugulatorie sulle soglie e negando le preferenze.
E’ favorevole alle primarie promosse da Raffaele Fitto come strumento di selezione per questa tornata elettorale?
Le primarie devono diventare anche per il centrodestra uno degli strumenti per le scelte cosiddette apicali, cioè la leadership della coalizione, i sindaci, i presidenti di regione. Del resto sul tema delle primarie nel Pdl, intorno alla possibile candidatura di Alfano, si svolse uno scontro politico senza esclusione di colpi.
Capitolo Costituente popolare. Dall’Udc chiedono un’accelerazione sul progetto. Siete voi a frenare?
Reputo che bisogna fare ogni sforzo per dar vita alla Costituente popolare che deve porsi obiettivi ambiziosi, cioè costruire le condizioni politiche e programmatiche per parlare ai dieci milioni di elettori rifugiatisi nell’assenteismo. Per questo bisogna alzare il tiro sul piano politico e programmatico, nel senso di aprire una lotta su due fronti. Da un lato è indispensabile portare avanti precise proposte programmatiche nel governo Renzi (su fisco, mercato del lavoro, giustizia etc.). Dall’altro lato bisogna avere un rapporto rigoroso, dialettico e anche polemico con Forza Italia, rifiutando ogni tendenza a tornare “all’ovile” e invece lavorando perché il centrodestra, dopo vent’anni, faccia tutti gli indispensabili cambiamenti.